Una vicenda che ha dell’incredibile visto il ruolo ricoperto della persona indagata per sfruttamento e induzione alla prostituzione. Ma i reati contestategli hanno un’aggravante proprio perchè l’accusato è un carabiniere che avrebbe fatto prostituire la moglie.
Insomma un uomo dalla doppia vita: pubblicamente al servizio dello Stato nello scovare criminali, mafiosi e latitanti e poi procacciatore di clienti per la moglie.
Infatti sarebbe stato proprio lui a mettere gli annunci hot su internet e ad intascare una parte dei compensi delle prestazioni sessuali della consorte.
Ieri mattina ha avuto luogo l’udienza preliminare dopo circa due anni di indagini che si sono svolte nella massima segretezza.
S. D. di 45 anni prestava servizio alla caserma Carini di piazza Verdi a Palermo ma adesso è stato trasferito nel Trapanese. Nel processo è imputata anche la moglie. L’accusa a suo carico è violazione della legge contro la prostituzione.
L’indagine è stata condotta dagli ex colleghi del militare ignaro che il suo telefono fosse sotto controllo. Insomma da intercettore a intercettato.
Ma oltre al danno la beffa perchè proprio nella caserma dove prestava servizio iniziò a serpeggiare la voce che era possibile contattare sua moglie rispondendo ad alcuni annunci hot su internet. Ma il ruolo che si riveste nella società ha la sua importanza e poichè si trattava della consorte di un carabiniere, impegnato tra l’altro in indagini molto delicate, non si potevano ignorare certe chiacchere e quindi è sembrato opportuno, a chi di dovere, di avviare delle indagini.
lc