Fumata nera e nuove proteste dei genitori stile ‘sciopero del pasto’ a un passo. Nonostante numeri e spiegazioni forniti dal Comune, i genitori dell’Osservatorio mense sono usciti scontenti dalla seduta di commissione che oggi a Palazzo D’Accursio ha ripreso in mano il discorso delle tariffe della refezione scolastica. Troppo alte e da cambiare di corsa, secondo mamme e papà che al Comune avevano anche lanciato un ultimatum: o oggi si vedevano i segni di una svolta concreta oppure sarebbe ripartita la mobilitazione che portò le famiglie, il 5 maggio scorso, a mandare i figli a scuola con un panino in segno di protesta. Il che pare che possa riaccadere dato che la commissione non ha soddisfatto le famiglie. In vista, comunque, c’e’ un’ulteriore seduta, dato che in quella di oggi non tutti i consiglieri sono riusciti a intervenire per dire la propria. Secondo l’Osservatorio i costi dei pasti per gli alunni non tornano tornano.
Funziona così: il Comune 5,68 euro il costo del solo pasto aggiunge altre voci che portano la tariffa massima (quella pagata da chi ha un reddito alto) a 6,71 euro a pasto. E le famiglie obiettano: i costi fissi impattano per il 24% sulla tariffa finale più alta, dice Claudio Cristrofori dell’Osservatorio, mentre le quote aggiuntive non riguardano il pasto e non sono chiare. Per esempio, per ogni pasto, escluso lo scodellamento (che vale 0,35 euro nelle scuole statali e 0,43 nelle comunali), il pranzo degli adulti a scuola (0,40 euro) e per le spese di riscossione, ci sono i costi fissi amministrativi, di 0,49 centesimi, “giustificati dal Comune dal fatto che ci sono dei dipendenti degli uffici che lavorano quasi esclusivamente sulla questione mense, una cosa che si fa fatica a credere”, aggiunge Cristofori.
A Firenze, dicono poi i genitori, città simile per abitanti e per tipo di servizio, e dove i soci privati nella gestione delle mense sono gli stessi di Bologna, si ha l’80% del cibo biologico in tavola (a Bologna il 70% ma contando anche Igp, Dop, lotta integrata e chilometri zero). Il settore Scuola, che oggi in commissione è al gran completo con le dirigenti Pompilia Pepe e Francesca Bruni e l’assessore Marilena Pillati, ribatte con slide che confrontano le entrate dell’anno scorso e di quest’anno a fronte del cambiamento della tariffazione: se dunque nel 2012-2013 il valore dei bollettini emessi, tra materne, elementari e medie era di 14,6 milioni di euro, nel 2013-2014 sono 15 milioni, con una differenza di 422.800 euro.
La maggior parte, però, spiega Pepe, cioè 324.000 euro sono dovuti a un aumento degli utenti. Restano quindi 98.543 euro, dei quali, però, solo lo 0,65% va al Comune. Si apre quindi il tema di quanto incassa il socio privato, sul quale insiste Marco Piazza (M5s): “Gli utili che prendono sono fuori mercato, va bene che ci guadagni ma questo è troppo”. Quanto poi all’impatto del nuovo sistema a consumo, che quindi varia a seconda delle assenze, il Comune spiega che con la nuova tariffa, quest’anno, hanno pagato di meno 2.033 utenti delle materne (su un totale di 3.332 bambini), 1.003 alle elementari (su 5.764 utenti); mentre hanno pagato di piu’ 1.299 bambini delle materne (il 39%) e 4.761 alle elementari (l’82%).
Facendo una media, su 9.086 utenti a tempo pieno con la tariffa massima, 6.060 (il 66%) hanno avuto un aumento dei costi rispetto al sistema forfettario. Quindi come dicono le famiglie si è pagato di più. Ma per circa il 10% la differenza e’ di 20 euro all’anno, per il 53% di 60 euro e per meno di cento utenti di cento euro all’anno. A conti fatti, per via delle assenze tra elementari e materne, quest’anno ha pagato di meno il 35% degli utenti totali e ha pagato di più il 64%. Detto ciò, l’assessore ribadisce che il sistema, sperimentale, aveva lo scopo di far pagare in base al consumo, non di far pagare di meno in generale. Inoltre, c’è un fatto: dall’1 gennaio 2015, l’Isee cambierà in base a una legge nazionale, e quindi si dovrà ragionare non solo per la tariffazione delle mense, ma di tutti i servizi erogati dal Comune e basati sull’Isee.
Bologna, 16 ottobre 2014
LCSO