Cinque anni di squalifica a un cinquantasettenne dirigente di una società di calcio, la Virtus Sanremo, per aver preso a cazzotti un arbitro di 18 anni appena compiuti al termine di una partita fra ragazzini.
E “solo” cinque giornate a un calciatore sedicenne dell’Argentina calcio che, con una violenza inaudita, dopo il provvedimento d’espulsione ha attraversato il campo e steso un avversario coetaneo colpendolo al volto, provocandogli la perdita di un dente. A svelare i contorni di un ottobre di follia sui terreni di gioco della provincia è la stessa giustizia sportiva, che pubblica un comunicato che sembra un bollettino di guerra.
lc