La jihad scuote la Francia, massima allerta a Parigi. Le Pen: ‘Non sono Charlie’.

La jihad scuote la Francia, massima allerta a Parigi. Le Pen: 'Non sono Charlie'.
10 Gennaio 2015 – Il governo ha deciso di confermare ancora per il fine settimana il massimo livello di allerta antiterrorismo del piano Vigipirate in tutta la regione di Parigi, l’Ile-de-France. La riunione si è tenuta corso all’Eliseo con il presidente francese Francois Hollande. il Premier Manuel Valls, i ministri della Difesa Jean-Yves Le Drian, dell’Interno Bernard Cazeneuve, della Giustizia Christiane Taubira e della Cultura Fleur Pellerin, oltre a rappresentanti dei servizi di sicurezza.

I tre giorni più lunghi per la Francia, cominciati con la strage in redazione a Charlie Hebdo e finiti con un doppio, simultaneo assalto dei reparti speciali francesi, si sono conclusi con molto sangue. Sono stati uccisi i tre terroristi, che hanno inneggiato ad al Qaida e all’Isis, morto un loro probabile fiancheggiatore. Morte anche quattro persone, ostaggio in un supermercato di prodotti kosher. In un messaggio dal Cairo, Al Qaida in Yemen (Aqap) ha rivendicato l’azione, organizzata per vendicare il profeta Maometto, mentre su Youtube uno dei responsabili di Aqap, Harith gin Ghazi, ha chiesto alla Francia di smettere di attaccare l’Islam o ci saranno nuovi attentati.

JEAN-MARIE LE PEN CONTROCORRENTE: ‘IO NON SONO CHARLIE’ – “Je ne suis pas Charlie”: Jean-Marie Le Pen prende così le distanze dalla solidarietà nazionale sulla strage nella redazione del periodico. Pur condannando “la morte di dodici connazionali”, il fondatore e presidente onorario del Front National ha denunciato la marcia di domani “orchestrata dai media”, alla quale il suo partito non è stato invitato. “Oggi si dice ‘siamo tutti Charlie, io sono Charlie’. Ebbene – scrive Jean-Marie Le Pen sul suo blog – mi dispiace, io non sono Charlie. E questo nonostante mi senta colpito per la morte di dodici connazionali francesi di cui non voglio nemmeno sapere l’identità politica, per quanto la conosca bene, è quella di nemici del Fn, che ne chiedevano lo scioglimento per petizione non molto tempo fa”.

IL BLITZ NELLA STAMPERIA – I fratelli Kouachi sono morti. “Come martiri”, auspicavano loro stessi nella loro retorica jihadista, appresa tra le file di Al Qaida in Yemen. Uccisi dalle teste di cuoio dopo un lungo assedio, racconta invece la cronaca. La fuga di Said e Cherif, i due uomini più ricercati del Paese dopo il massacro nella redazione di Charlie Hebdo mercoledì, è finita a Dammartin en Goele, una cittadina della Senna e Marna, il dipartimento a nordest di Parigi, dopo che la massiccia caccia all’uomo li aveva spinti ieri fino in Piccardia, a nord. Nella notte si sarebbero nascosti tra i boschi per poi, in mattinata, tornare verso la capitale sulla Route National 2. A pochi chilometri da Dammartin rubano l’ennesima auto a una donna, ma vengono individuati e braccati. Elicotteri e sparatorie piombano gli abitanti del piccolo centro nell’incubo. I due terroristi si rifugiano in una piccola tipografia, la Creation Tendance Decouverte, azienda a conduzione familiare. Sono quasi le 9 di mattina, a quell’ora nel piccolo stabile ci sono il titolare e un dipendente, un grafico di 27 anni. Il proprietario cura la ferite di Said e i due lo lasciano andare, consentendogli di dare l’allarme. Per ore si è temuto che il dipendente fosse stato preso in ostaggio. Solo dopo il blitz si è capito che i Kouachi non sapevano della sua presenza: l’uomo è rimasto nascosto per 9 ore dentro sotto un lavandino al secondo piano, da dove ha chiamato la polizia fornendole utili informazioni su quanto stava accadendo all’interno. Alle 17 scatta l’assalto del Gign e del Raid, le unità speciali di gendarmeria e polizia. Si sentono prima le esplosioni. I due fratelli decidono allora di uscire allo scoperto sparando all’impazzata, ma vengono freddati a loro volta a colpi di mitra.

IL GIALLO DELLA DONNA IN FUGA – E’ ancora ricercata Hayat Boumedienne, 26 anni,  la compagna di Amedy Coulibaly, 32 anni, il sequestratore del negozio kosher di Parigi ucciso nel drammatico blitz delle forze speciali. Il giallo riguarda la sua presenza nel negozio kosher: secondo fonti di polizia citate dalla Cnn sarebbe riuscita a sfuggire al blitz delle forze speciali, mentre quelle citate da Le Monde escludono la sua presenza nel locale. I due sono legati sentimentalmente dal 2010, e la ragazza andò a prendere Coulibaly all’uscita dal carcere. Da quel momento i due hanno iniziato a vivere insieme. Anche Boumedienne è stata interrogata dall’antiterrorismo nel 2010 e secondo Le Monde avrebbe detto alla polizia che nel corso di una visita a Beghal a Murat il gruppo si sarebbe allenato al tiro con la balestra.

DA USA ALLERTA GLOBALE SUI VIAGGI – Gli Usa hanno lanciato un’allerta globale sui viaggi degli americani dopo i recenti attentati in Francia, Australia e Canada. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato dove si avvisa i cittadini a mantenere “un alto livello di allerta” e di “prendere dovute misure per aumentare la loro sensibilizzazione alla sicurezza.  Nell’allerta il Dipartimento di Stato sostiene che gli attacchi contro gli americani stanno diventando sempre più diffusi. Il Dipartimento cita anche un aumento del rischio di ritorsioni contro gli Stati Uniti e obiettivi occidentali a seguito dell’intervento della coalizione guidata dagli Usa contro i jihadisti dello Stato islamico in Siria e Iraq. Nella nota di avviso, viene anche ricordato il recente attacco in una caffetteria di Sydney, dove sono morti due ostaggi e l’attentatore, e l’attacco, nell’ottobre scorso, al Parlamento del Canada ad Ottawa, nel quale è morto un soldato.

‘CHARLIE’ ARRIVA ANCHE IN NBA  – “Je Suis Charlie” arriva anche nella Nba. Il cestista dei Washington Wizards, Kevin Seraphin, nato nella Guyana francese, si è presentato in campo prima del match contro i Chicago Bulls, indossando una maglia nera con la scritta bianca “Je Suis Charlie”. Il giorno prima è stata la volta del cestista francese dei Portland Trail Blazers, Nicolas Batum, che ha mostrato una maglia simile prima della partita contro i Miami Heat. “Je Suis Charlie”, è diventato uno slogan in tutto il mondo per mostrare solidarietà con Charlie Hebdo, il settimanale satirico di Parigi, oggetto di un attacco terroristico mercoledì scorso.

(fonte ANSA)

A.P.