14 Gennaio 2015 – Il leader di Al Qaida nello Yemen ha rivendicato, in un video messaggio, l’attacco a Charlie Hebdo. ‘L’attacco a Charlie Hebdo è stato sferrato su “ordine” del leader di Al Qaida Ayman Zawahri’
video Al Qaida minaccia ‘nuove tragedie’ Nuove “tragedie e terrore”. E’ la minaccia contenuta in un video di 11 minuti pubblicato oggi in cui uno dei leader di Al Qaida nello Yemen Nasr al-Ansi rivendica l’attacco a Charlie Hebdo. La Francia “appartiene al partito di Satana”, la strage al giornale “ha vendicato il profeta”, dice ancora Al-Ansi. Il ramo yemenita di Al Qaida aveva già rivendicato l’attacco a Charlie Hebdo in un video postato su Youtube il 9 gennaio in cui uno dei leader, Harith bin Ghazi al-Nadhari, aveva avvertito la Francia di smettere di “attaccare l’Islam, i suoi simboli e i musulmani o ci saranno nuove operazioni”. Nel video di oggi al-Ansi dice che Al Qaida nello Yemen ha scelto l’obiettivo, ha studiato un piano e ha finanziato l’operazione”.
Identificato “quarto uomo” della strage Il ricercatissimo “quarto uomo”, complice dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly negli attacchi terroristici della settimana scorsa, è stato identificato dagli inquirenti grazie alle chiavi di una moto trovate nel rifugio di Coulibaly, secondo quanto si apprende da Le Parisien. L’uomo potrebbe però essere già fuggito in Siria.
Germania: ok a ritiro documenti a islamici sospetti Il governo tedesco ha varato oggi una norma che prevede il ritiro dei documenti d’identità fino a tre anni ai fondamentalisti islamici che tentino di raggiungere Siria o Iraq, finiti tra i sospetti nell’allarme terrorismo. I documenti ritirati saranno sostituiti con tessere particolari, in cui viene segnalato il divieto ad uscire dalla Germania.
Hollande, minaccia continua, dobbiamo restare vigili
Coulibaly finanziato da un mutuo in banca
Né rapine a mano armata, né aiuti dai paesi del Golfo: Amedy Coulibaly finanziava le sue imprese grazie a un prestito ottenuto da una banca francese, alla quale aveva presentato tutti i documenti necessari per l’ottenimento del mutuo. Lo scrive oggi il quotidiano Le Parisien.
Condanna dell’Iran per la pubblicazione della vignetta su Maometto
media, l’ex ‘guru’ dei Kouachi condanna attentati
E’ arrivato in bicicletta, con la spilletta di Charlie Hebdo, poi ha “condannato” gli attentati che hanno insanguinato Parigi: Le Figaro pubblica oggi un’intervista di Farid Beneyttou, 33 anni, l’ex-guru dei fratelli Kouachi ed ex sceicco autoproclamato che da dicembre scorso era stato preso come infermiere-stagista nell’ospedale parigino della Pitié Salpetrière. I giornalisti lo hanno incontrato in un bar della Porte de la Chappelle, nel zona nord di Parigi. Dalla sua uscita di prigione, nel 2011, l’apprendista infermiere – ora sospeso dalle sue funzioni in quell’ospedale – assicura di aver voltato pagina: finito il tempo del fondamentalismo e delle prediche radicali. Gli attentati di Mohammed Merah a “Tolosa mi hanno sconvolto, dopo non ho più visto nessuno. Ho cambiato ambiente, mi vedevo solo con i compagni di scuola” infermieristica. L’ex sceicco della filiera delle Buttes-Chaumont smantellata nel 2005, dice di aver incontrato Chérif Kouachi “circa tre volte” dal novembre scorso. “E’ venuto a trovarmi. Abbiamo parlato di Tolosa, gli ho detto che tutto ciò che avevano fatto era da condannare, lo ha disturbato”. E ancora: “Per lui, la religione è solo ciò che gira intorno alla lotta, Chérif è una persona ignorante”. Anche se “accettava le critiche”. Quanto ai recenti attentati, “sono contrari ai principi dell’Islam”, sottolinea l’ex sceicco, mostrando la sua spilla ‘Je suis Charlie’, aggiungendo che “la lotta per la libertà mi è cara”. Giovedì scorso, nella sua scuola-infermieri, Benyettou ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Poi, incoraggiato dalla madre, si è recato alla Direzione generale per la sicurezza interna (DGSI), dove è stato interrogato come testimone per sette ore, prima di essere lasciato libero.
Apologia terrorismo, arrestato Dieudonné – Il controverso comico francese Dieudonné, indagato dalla procura di Parigi per apologia di terrorismo, è stato arrestato stamattina nella sua casa nel centro della Francia e posto in stato di fermo. Sono state aperte in Francia già una cinquantina di procedure giudiziarie per apologia di terrorismo, dopo gli attentati della settimana scorsa. Lo rendono noto fonti giudiziarie dopo il fermo, stamattina, del comico Dieudonné. Noto per i suoi atteggiamenti provocatori e accusato spesso di antisemitismo, Dieudonné aveva partecipato alla marcia di domenica, poi – tornando a casa – aveva scritto sul web il messaggio “Je suis Charlie Coulibaly”. Di fronte alle proteste dei frequentatori di social network, Dieudonné aveva tolto il post la mattina di lunedì, spiegando poi in una lettera di sentirsi considerato “come Amedy Coulibaly” ma di “sentirsi Charlie”.
E’ stata un’anteprima tra satira e commozione. E con un nuovo video dell’attacco alla redazione del giornale satirico, lo scorso 7 gennaio. I vignettisti di Charlie Hebdo hanno presentato a Parigi la prima pagina del nuovo numero, già destinato ad entrare nella storia e suscitare altre polemiche. Sulla copertina c’è l’immagine di Maometto che piange. “Il nostro Maometto è simpatico. E’ il mio personaggio, esiste nella mia matita, esiste quando lo disegno”, ha detto il vignettista Luz, autore della copertina con Maometto del primo numero di Charlie Hébdo in edicola dopo l’attacco della scorsa settimana, ha spiegato la sua decisione. Ad un certo momento Luz è scoppiato in lacrime. Dopo alcune ore è stato anche anche diffuso un nuovo agghiacciante video dopo il massacro al giornale.Nel filmato amatoriale, mostrato dalla Cnn, i due fratelli, Said e Cherif Kouachi, fermarsi con la Clio nera con la quale erano fuggiti dopo la strage e caricare i mitra mentre urlano più volte “Abbiamo vendicato il profeta Maometto”. Davanti a loro una macchina della polizia. I due però, calmi e freddi, salgono a bordo della Clio e iniziano a sparare contro la volante che indietreggia, riuscendo così a fuggire.
“Ho disegnato un Maometto che piange, ho pianto anch’io”, ha aggiunto Luz.
L’autorità egiziana che emette gli editti religiosi (fatwa), la “Dar el Iftaa” del Cairo, attacca la pubblicazione delle caricature di Maometto annunciata nel nuovo numero di Charlie Hebdo. E’ “una provocazione non giustificabile dei sentimenti di 1,5 miliardi di musulmani nel mondo”, ha sostenuto la “casa della fatwa” in un comunicato.
Minacce a Canard Enchainé,”tocca a voi” – “Adesso tocca a voi”: questo messaggio minatorio sarebbe stato ricevuto dal settimanale satirico francese Le Canard Enchainé all’indomani dell’attacco contro Charlie Hebdo. Lo rivela lo stesso giornale.
Non solo Francia. Nuovi sviluppi nella lotta al terrorismo anche in Italia. La Procura di Roma ha aperto un’indagine su alcuni stranieri di fede islamica residenti in Italia sospettati di avere legami con la Jihad. Sarebbero una decina le persone iscritte, secondo quanto si è appreso, nel registro degli indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo.
Quella di oggi è una giornata di omaggi alle vittime e funerali in Francia, dopo gli attacchi terroristici della settimana scorsa. L’evento più sentito i funerali di Ahmed Merabet, il poliziotto assassinato mercoledì scorso sul marciapiede davanti a Charlie Hebdo. L’agente sarà sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny, nella banlieue più calda di Parigi. Merabet, il cui video atroce che ne mostra l’uccisione quando era già a terra ha scioccato la Francia, avrebbe compiuto 41 anni il mese prossimo.
Ai tre poliziotti uccisi negli attacchi a Parigi e Montrouge, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro e Clarissa Jean-Philippe, è stata conferita la Legione d’Onore postuma in una cerimonia d’omaggio alla prefettura di Parigi. A consegnarle il presidente Francois Hollande in persona, che ha apposto le medaglie su cuscini posati sopra le bare degli agenti, avvolte nella bandiera francese. Con la mobilitazione di domenica, “la Francia ha mostrato la sua forza di fronte ai fanatici, la sua unità di fronte ai divisori, e testimoniato solidarietà a tutte le vittime del terrorismo”, ha detto Hollande.
Nel primo pomeriggio, seduta speciale all’Assemblea Nazionale: al posto del tradizionale question time, è in programma un discorso prima degli interventi dei gruppi politici. In chiusura il primo ministro Manuel Valls annuncerà le nuove misure contro il terrorismo. Alla fine della seduta, attesa la decisione sulla prosecuzione dell’impegno francese in Iraq, un passaggio obbligatorio quando una missione dura oltre quattro mesi. Nessun dubbio sull’esito positivo del voto.
In Israele i funerali di 4 vittime – Nel cimitero di Har ha-Manuhot di Gerusalemme sono iniziati i funerali delle vittime dell’ ‘Hyper Casher’ a Parigi. Le salme di Francois Michele Saada (55 anni), Yoav Hattab (22), Philippe Braham (45) e Yohan Cohen (22) sono giunte all’alba in Israele. Al rito funebre, condotto in ebraico e in francese, assistono il Capo dello stato Reuven Rivlin, il premier Benaymin Netanyahu e il laburista Yitzhag Herzog. La Francia è rappresentata da Segolene Royal, ministro dell’ecologia.
Caccia a sei complici, Hayat in fuga – C’è almeno un complice, un altro elemento di mistero che si aggira in libertà. Ma fonti di polizia citate dall’Associated Press evocano “fino a sei” terroristi legati alla cellula jiahdista ancora alla macchia: uno di loro sarebbe stato avvistato alla guida di una Mini Cooper registrata a nome di Hayat Boumeddiene, la compagna del killer Coulibaly. E nuove minacce sono arrivate alla Francia.
“Finché i soldati francesi occupano paesi come Mali o Centrafrica e bombardano la nostra gente in Siria e in Iraq, e finché la sua stupida stampa continuerà a offendere il Profeta, la Francia si esporrà al peggio”, ha tuonato Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) in un messaggio video pubblicato sui siti jihadisti e rilanciato dai media francesi. La compagna di Coulibaly, Hayat Boumeddiene, è sparita in Siria nei giorni in cui lui passava all’azione a Parigi. La Boumeddiene, ha fatto sapere ufficialmente la Turchia, ha soggiornato a Istanbul dal 2 all’8 gennaio per poi partire diretta in Siria. Coulibaly è inoltre sospettato anche di aver fatto esplodere un’autobomba a Villejuif, dintorni di Parigi, così almeno direbbe egli stesso nel video “postumo” comparso e poi fatto sparire dal web. Nel quale, fra l’altro, appare in modo sfocato una persona che assomiglia a Coulibaly.
In ogni caso, sarebbe proprio l’esistenza di questo video ad aver convinto gli inquirenti dell’esistenza di un “quarto uomo”, “complice”. Sarebbe questa persona, ovviamente, ad aver montato e diffuso il video in rete, dopo la morte di Coulibaly, “neutralizzato” nell’assalto dei reparti speciali venerdì sera al supermercato kosher.
(fonte ANSA)
A.P.
Si di Ovidio ahahahah