In Grecia il governo fascio-comunista

In Grecia il governo fascio-comunista
27 Gennaio 2015 – La Cancelliera Merkel, il suo fido scudiero del ministero delle Finanze, Wolfgang Schauble e il custode dell’ortodossia monetaria, Jens Weidmann sono riusciti nel miracolo di creare le condizioni per far saltare gli steccati ideologici che hanno dominato tutto il ’900.

Dopo le elezioni che hanno sancito la vittoria della sinistra radicale di Syriza, guidata da Tsipras, ma non la conquista della maggioranza assoluta, il premier investito ha chiuso un accordo politico con la destra anti-euro dei Greci Indipendenti (Anel). Un’alleanza nata su un unico punto programmatico: unire le forze politiche della Grecia, anche agli antipodi quanto a convinzioni ideologiche, per arrivare a Bruxelles con un mandato preciso, adottato dalla maggioranza parlamentare, per ridiscutere le premesse dell’austerità imposta dalla Troika.

Un quasi compromesso storico insomma in salsa greca con la differenza che i partiti che si alleano rappresentano le convinzioni ideologiche estreme. Una situazione forse impensabile in Italia ma possibile in Grecia, paese stranamente sempre al centro delle sperimentazioni della storia, visto che è stato una delle poche nazioni a sperimentare la dittatura in tempi moderni e quello nella quale i tecnoburocrati hanno applicato, con senso scientifico, la politica del rigore e dell’austerità.

Intanto ieri Tsipras, giacca blu e camicia bianca senza cravatta, ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo esecutivo e ha giurato nelle mani del presidente Karolos Papoulias. A 40 anni, è il più giovane premier ellenico degli ultimi 150 anni. Tsipras ha voluto rompere con la tradizione scegliendo un giuramento solo politico e non religioso, durante il quale ha promesso di servire sempre gli interessi del popolo greco». Come primo atto ha deposto una corona di fiori al monumento per i caduti della Resistenza.

Il neo-premier potrà contare su 162 seggi su 300, grazie ai 13 deputati di Anel che si sommano ai 149 conquistati da Syriza. Il partito è nato nel 2012 da una scissione da Nuova democrazia ha posizioni molto conservatrici. Syriza ha ottenuto il 36,34%, pari a 149 deputati, oltre il doppio (grazie al premio di governabilità di 50 seggi rispetto ai 71 del 2012, quando prese il 26,89%).

A quasi 9 punti di distanza i conservatori di Nea Dimokratia (Nd) del premier uscente Antonis Samaras, con il 27,81% e 76 seggi . Terzo partito si e’ confermata, come a giugno del 2012, l’estrema destra di Alba Dorata, che con il 6,28% ha conquistato 17 seggi (uno in meno delle precedenti elezioni). A breve distanza i centristi di To Potima, questi ultimi con il 6,05%, con 17 seggi. A seguire i comunisti del Kke, che hanno ottenuto il 5,47% e 15 seggi Greci Indipendenti, la formazione guidata da Panos Kammenos, ha preso il 4,75% e 13 seggi (7 in meno), gli stessi dei socialisti del Pasok di Evangelos Venizelos con il 4,68%. Nel 2012 ne ottenne 33. Ora il fronte anti euro ha in Europa un volto governativo. E sulla stampa tedesca si esprime preoccupazione per la vittoria di Tsipras e del suo «pericoloso» programma. Per il settimanale Spiegel, il trionfo di Syriza è uno «scenario dell’orrore».

Ieri Renzi invece ha inviato un messaggio a Tsipras:«Caro Alexis, nel momento in cui si insedia il tuo governo, desidero rivolgerti i miei auguri più sentiti di buon lavoro. La sfida che ti attende è sicuramente molto impegnativa: un intero continente segue le vicende politiche greche con grande partecipazione. Ti rinnovo le mie congratulazioni più sincere e ti porgo i saluti più amichevoli».

(fonte Filippo Caleri su Iltempo)

A.P.