Da due giorni la piccola Sinai Miller, di nove anni, continua a ripetere a medici e parenti: «Cosa ho fatto di male»? A questa domanda, però, nessuno sa dare una risposta. La bambina è stata portata in un ospedale pediatrico di Indianapolis a causa di una ferita d’arma da fuoco al polpaccio sinistro. Sinai è una boy scout, lo scorso martedì si trovava in strada per una delle attività classiche dei gruppi scout americani: vendere biscotti porta a porta. A un tratto una Ford Expedition blu si introduce nella strada dove era la piccola: un braccio spunta dal finestrino, nella mano c’è una pistola.
Ed è tutto il vicinato a essere stato colpito dal ferimento di Sinai : «Non riusciamo a capire perché sia successo, la nostra è una comunità tranquilla, ideale per crescere i bambini» dice Tamara Williams, residente nello stesso quartiere dei Miller, alla rete televisiva.
Anche la polizia brancola nel buio: poche le tracce e gli indizi in mano alle forze dell’ordine. Non si sa quante persone fossero a bordo del Suv, né se a sparare sia stato il guidatore o uno dei passeggeri, né chi fosse l’obiettivo del proiettile. Testimoni hanno affermato come lo sparatore avesse premuto il grilletto nonostante la presenza di bambini intorno. Il sospetto è che la piccola Sinai sia stata colpita da un proiettile vagante.
Il gruppo delle Girls Scout of Central Indiana ha lanciato l’iniziativa “Biscotti per Sinai”, per aiutare la piccola con le spese ospedaliere e per sensibilizzare la città di Indianapolis contro l’uso indiscriminato delle armi da fuoco.
(fonte Alessandro Di Liegro su IlMessaggero)
A.P.