Il responsabile degli Esteri scrive ai big dell’Europa, Mogherini e Pinotti: «La missione Triton non basta, non possiamo essere lasciati soli». L’Italia è travolta dall’ondata di disperati in arrivo dalla Libia e il ministro degli Esteri Gentiloni chiede aiuto all’Europa. In una lettera inviata ieri all’Unione Europea sollecita un maggiore impegno per l’emergenza nel Mediterraneo. La lettera è indirizzata all’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini, al Vice Presidente della Commissione Europea Frans Timmermans e agli altri sei Commissari che il prossimo 4 marzo si riuniranno per discutere di immigrazione.
Dopo aver richiamato «il senso di sgomento e frustrazione largamente diffuso in Italia, tanto nell’opinione pubblica quanto in Parlamento, per il ripetersi di un nuovo tragico incidente di immani proporzioni al largo delle coste di Lampedusa», il ministro Gentiloni sottolinea «la complessità di un fenomeno, quello migratorio, che non accenna a diminuire di intensità; al contrario i salvataggi dall’inizio dell’anno alla giornata odierna sono in crescita del 58,8% rispetto al 2014». «È quindi più che mai necessario che l’Ue risponda in maniera adeguata, incrementando solidarietà e condivisione di responsabilità a livello europeo. L’Italia – prosegue ancora il Ministro – considera il recente avvio, lo scorso 1° novembre, dell’Operazione “Triton”, un primo passo nella giusta direzione. Nondimeno, riteniamo che l’Unione Europea debba fare di più in termini finanziari e di concreta disponibilità di mezzi aeronavali».
«L’urgenza delle nuove sfide – conclude Gentiloni – ci impone, come insieme abbiamo affermato a Roma lo scorso 27 novembre in occasione della riunione congiunta dei Ministri degli Esteri e dell’Interno dei Paesi Ue, di mettere la questione in cima all’agenda europea». Infine, sottolinea il Ministro, «l’Italia è pienamente disponibile ad apportare il proprio contributo a questa riflessione e a mettere a fattor comune tutta la propria esperienza».
E intanto il presidente francese Francois Hollande ed il presidente egiziano Abdelfattah Al-Sisi sottolineano l’importanza di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dell’adozione di nuove misure da parte della comunità internazionale per far fronte al pericolo rappresentato dall’Is. I due capi di stato hanno avuto ieri – si legge sul sito dell’Eliseo – una conversazione telefonica nel corso della quale Hollande ha rinnovato ad Al-Sisi «l’espressione della propria solidarietà» a seguito dell’assassinio di 21 egiziani copti in Libia.
E dopodomani il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, volerà a Washington, per una riunione ai massimi livelli con il segretario di Stato John Kerry, il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shukri, ed i capi delle diplomazie dei Paesi della regione. A convocare la riunione di giovedì a Washington, ospiti di Kerry, è stata direttamente Federica Mogherini che oltre a continuare il viaggio nelle capitali europee per proseguire nell’opera di raccordo dei Ventotto sulla crisi ucraina, si è attivata per definire un coordinamento Ue-Usa-Egitto e dei Paesi della regione per la crisi libica.
«L’Italia ha detto all’Europa che non ci può abbandonare nel compito di attenzione ai confini», ha commentato il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla Stazione Marittima di Napoli per un convegno sul «Mare Nostrum». «Siamo un Paese di approdo, ma non c’è dubbio che queste persone scappano per andare in un posto sicuro, non vogliono venire in Italia nello specifico, anzi molti di loro sappiamo che poi vogliono andare in altri Paesi: c’è stata una prima risposta con la missione “Triton”, realizzata su richiesta dell’Italia e credo che sia un segnale positivo che molte nazioni abbiamo aderito. Non c’è dubbio, però, che di fronte ad un numero di immigrati così elevato bisogna avere un dispositivo navale adeguato».
17 febbraio 2015
Fonte IlTempo (Luigi Frasca)
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Mi domando se non è proprio possibile trovare un personaggio con maggiore peso intellettuale e con maggiore senso di dignità e compostezza istituzionale di questo originale Ministro, la cui unica dote pare di avere frequentato, con discutibile profitto, le scuole giuste al momento giusto?