Stava arrestando in flagranza di reato un tunisino sorpreso a rubare in un’azienda, ma è stato accusato di lesioni dallo stesso ladro.
Un carabiniere è stato così condannato a sei mesi di reclusione e al risarcimento per 7500 più spese dal tribunale di Lucca (anche se la pena è stata sospesa).
La notizia arriva dalla Toscana, dove è stata raccontata dalla Nazione: un militare dell’Arma in servizio alla compagnia di Lucca ha scelto di raccontare la propria storia, pur senza svelare il proprio nome.
Era il settembre 2011, quando il carabiniere, con i commilitoni, arrestava, nel corso di una perlustrazione, un tunisino sorpreso a rubare del rame in un’azienda. Bloccato dopo un tentativo di fuga, l’uomo era stato bloccato e ammanettato dai carabiniere.
Diversa però, secondo la Nazione, la versione dell’arrestato: il tunisino ha raccontato di essere entrato in possesso dei cavi di rame già nei giorni precedenti il blitz dei carabinieri. Negli istanti della cattura, sostiene l’uomo, uno dei carabinieri lo avrebbe ferito trascinandolo bruscamente.
Ricoverato al pronto soccorso qualche ora dopo, all’uomo è stato diagnosticato un “trauma cranico non commotivo, ematoma al collo, contusioni multiple e microfrattura di una costola”. Tutte lesioni, a suo dire, provocate durante la cattura. Il carabiniere è andato così a giudizio per lesioni personali, con l’aggravante connessa all’esercizio della pubblica funzione. Nelle scorse settimane è quindi arrivata la condanna.
di Ivan Francese
Fonte Il Giornale
Se una persona casca e si fa male durante un’arresto, può benissimo dire di essere stato picchiato e verrà sicuramente creduto, ormai, la parola di un delinquente, vale più di quella di un pubblico ufficiale che svolge un servizio sempre più rischioso. Forse i signori giudici, troppo attenti al loro libero convincimento, nell’applicazione delle norme, non riescono ad immedesimarsi nel Carabiniere o poliziotto che effettua un arresto. Probabilmente pensano che l’arrestato si metta in ginocchio e porga i polsi per farsi porre i braccialetti, e non possono immaginare la possibilità che possa nascere una colluttazione; in tal caso, dovrebbe avere la peggio il Carabiniere, stando alle decisioni del giudice. Credo che non riescano a capire il rischio in tali frangenti (coltello, lametta, etcc..) . Probabilmente, come certi politici, sono sempre più distanti dalla realtà delle cose, e applicano, con un libro in mano, “nel loro libero convincimento”, LA LEGGE: Sarebbe bello , affinché capiscano le difficoltà, vedere loro fronteggiare siffatte situazioni, o viverne altre, esclusivamente come vittime, e non come giudici.