Fermato a seguito di una segnalazione sarebbe trovato con delle armi, tra cui pistole e coltelli. È giallo, invece, sul ritrovamento di una certa quantità di esplosivo. Dopo la perquisizione, l’uomo sarebbe stato fermato per accertamenti. Bocche cucite in Procura e tra le forze dell’ordine sulla vicenda relativa a un giovane egiziano arrestato giovedì a Monterotondo scalo, alle porte di Roma. I carabinieri sarebbero intervenuti dopo la segnalazione di un tipo sospetto che si aggirava per strada. Fonti de il Tempo riferiscono che l’egiziano sarebbe stato notato e indicato, forse da alcuni passanti, alle forze dell’ordine che lo hanno fermato. Dal controllo sarebbe emerso che l’uomo aveva con sé alcune pistole, coltelli e forse dell’esplosivo. Sulla vicenda sarebbero in corso dei controlli per accertare la posizione dell’uomo e i possibili legami con ambienti estremisti. Da altre indiscrezioni sarebbe emerso che il giovane, di circa 30 anni, vivrebbe nella zona in cui è stato fermato. Le forze dell’ordine, però, da mesi sono in allerta, su tutto il territorio nazionale, soprattutto a Roma, per individuare soggetti «a rischio». Anche se sull’egiziano fermato a Monterotondo trapelano poche informazioni, potrebbero essere in corso accertamenti da parte dell’antiterrorismo. Non è escluso che possa essersi trattato di un falso allarme, ma il dubbio rimane. A novembre scorso, infatti, una situazione simile si è verificata ad Ostia, dove nell’abitazione di un marocchino sarebbero state rinvenute delle bandiere dell’Isis. Alcune volanti della polizia avevano notato un’automobile sfrecciare a elevata velocità con a bordo due nordafricani. Dopo un lungo inseguimento, che si sarebbe protratto fino a Morena, i due maghrebini sarebbero riusciti a far perdere le loro tracce ma i poliziotti avrebbero poi rintracciato la vettura abbandonata con due pistole. Individuato la residenza dei due, una grande roulotte all’Infernetto, dopo la perquisizione sarebbero state ritrovate due bandiere dell’Isis e soprattutto una mappa della città di Roma con alcuni luoghi evidenziati con il pennarello. Uno dei due, un tunisino di 30 anni, è stato arrestato dopo qualche giorno in un bar a San Basilio.
di Fra. Mus.
Roma, 9 marzo 2015