L’Isis ha rivendicato l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, in cui sono morte oltre 20 persone, annunciato che e’ “la prima goccia di pioggia”. Lo ha scritto su Twitter Rita Katz, fondatrice di ‘Site’, il sito che monitora le comunicazioni jihadiste sul web. Nella rivendicazione, lo Stato islamico pubblica i nomi di due degli attentatori, Abu Zakarya al-Tunisi e Abu Anas al-Tunisi.
La Tunisia intanto e’ sotto choc il giorno dopo l’attentato jihadista piu’ feroce mai compiuto nella capitale tunisina. A quasi ventiquattr’ore della mattanza, l’ultimo dato ufficiale sul bilancio delle vittime, offerto dal ministero della sanita’, parla di 21 morti (oltre ai due terroristi) e 47 feriti.
Tra i morti, almeno 18 erano turisti stranieri, a cui vanno aggiunti un agente delle forze di sicurezza, un autista di pullman, un’addetta alle pulizie del museo. Oltre ai due italiani la cui morte e’ stata accertata, ce ne sono due irrintracciabili; e da stamane un team dell’Unita di Crisi della Farnesina e’ a Tunisi per collaborare a ritrovare i dispersi. Altri due italiani di cui non si avevano piu’ notizie sono stati invece ritrovati, e uno di loro e’ ferito in modo grave. Una coppia spagnola originaria di Valencia, che era data per dispersa dopo l’attentato jihadista a Tunisi, e’ in realta’ rimasta nascosta per quasi 24 ore nelle vicinanze del museo del Bardo. Lei, Cristina Rubio, e’ incinta al quarto mese. L’attacco e’ stato il piu’ grave compito in Tunisia, dopo l’attentato alla sinagoga di Djerba, nel 2002, in cui avevano perso la vita 21 persone.
E la Tunisia, che dopo esser stata la culla delle ‘primavere arabe’ si era imposta come modello di stabilita’ e apertura nel mondo arabo, adesso stringe i ranghi.
Mentre il presidente Beji Caid Essebsi dice che il Paese e’ “in guerra” per sradicare il terrorismo, sono stati arrestate 9 persone: quattro sarebbero direttamente collegati al massacro, cinque sono sospettati di avere legami con la cellula terroristica. L’ufficio della presidenza ha intanto annunciato che sara’ schierato l’esercito nelle principali citta’ per far fronte alla minaccia. Il premier tunisino, Habib Essid, ha rivelato che uno dei terroristi responsabili dell’attacco al museo del Bardo era noto ai servizi d’intelligence, ma non sarebbe legato ad alcun gruppo terroristico.
I due terroristi sono stati identificati come Yassine Laabidi, originario di Ibn Khaldoun, e Hatem Khachnaoui, originario di Kasserine e sparito da tre mesi e che aveva chiamato i genitori con una scheda telefonica irachena.
Il primo era gia’ stato individuato dai servizi segreti, “ma per nulla di speciale”.
Per quanto riguarda l’Italia, e’ in “massima allerta”, ma “non si hanno notizie di minacce specifiche: la minaccia e’ globale”, ha spiegato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, titolare della Farnesina, “ma non dobbiamo trarre conclusioni ne’ di tipo allarmistico, ne’ irragionevole. E non dobbiamo rinunciare alle nostre liberta’.
19 marzo 2015
Fonte Agi
ER