Sui social network emerge la ‘doppia vita’ della coppia uccisa a Pordenone

ImmagineIl procuratore di Pordenone Marco Martani era stato chiaro: “Dai social network potrebbero giungere interessanti informazioni sui giovani uccisi”. E proprio sui social il team degli esperti informatici, assieme ai Ros diu Roma e Udine e ai Ris di Parma stanno lavorando per svelare il mistero del killer che ha eliminato Trifone Ragone e Teresa Costanza scaricando su di loro la sua pistola calibro 7.65.
La sensazione e’ che a breve gli inquirenti potrebbero stringere il cerchio e giungere a una, seppur parziale, decisione. Il tutto agendo anche in parallelo con i Carabinieri di Milano, della compagnia di Porta magenta, che stanno indagando sulla “pista milanese” dove Trifone e Costanza hanno abitato per qualche tempo, cercando anche una stabilita’ economica: nel mondo della movida lombarda lei, in quello delle palestre e degli amanti del fitness lui. A questo proposito scorrono sul tavolo degli inquirenti tabulati e utenze telefoniche. Lo screening sugli ultimi quattro mesi in particolare – ma la ricerca potrebbe anche essere piu’ estesa – potrebbe dare risposte su presunti stalker e spasimanti della ex bocconiana che si sarebbe proposta ad alcuni imprenditori come ragazza immagine e come hostess.
Indicazioni importanti che potrebbero portare ad una pista lastricata di soldi, ricatti, passione, vendetta, anabolizzanti. Certo e’ che secondo gli inquirenti la devono aver combinata grossa per subire una massacro del genere, opera di un killer o di un sicario che non ha sbagliato una mossa che sia una.

Ha scelto tutto in maniera cronometrica, dal luogo dell’agguato a quello della fuga che si dice sia avvenuta con un’Audi con a bordo anche un’altra persona. E qui si apre il capito degli testimoni, una cinquantina sinora quelli sentiti che pero’ sembra non sono stati in condizione di rivelare scenari importanti: amici di lei e commilitoni di lui che hanno sempre parlato di una coppia affiata e senza particolari problemi.
Certo non sapevano che in alcuni locali notturni la ragazza di notte diventava “Greta” e lui in rete si annunciava come Luca Bari. Per gli inquirenti un autentico rompicapo che pero’ forse potrebbe segnare un passo avanti. Ieri intanto si e’ svolta una fiaccolata in loro ricordo con i genitori che hanno chiesto giustizia.

Fonte Agi

Roma, 23 marzo 2015