La patente sospesa. Non poteva circolare in auto. Lui però è uscito lo stesso, chissà perché. Forse doveva essere un giretto da poco, nelle vicinanze. Fatto sta che lungo il tragitto ha tamponato una macchina dei carabinieri. Per dribblare la multa (se non una sanzione peggiore visto che non aveva il permesso di guida) ha dichiarato di essere il fratello gemello. Ma la singolare scusa è stata presto scoperto dagli agenti della Stradale, intervenuti per i rilievi. Oltre che per le violazioni previste dal codice della strada, è stato denunciato per aver fornito false generalità. Protagonista della vicenda, raccontata dal quotidiano dell’Abruzzo «il Centro», è il consigliere comunale dell’Aquila, Gianni Padovani, del «Psi socialisti riformisti».
Tamponamento al casello autostradale
Lunedì, nel primo pomeriggio, Padovani, 39 anni, una laurea in Scienze giuridiche, economiche e manageriali dello Sport all’Università di Teramo, componente del Consiglio nazionale Psi, ha tamponato all’Aquila, appena uscito dal casello autostradale, la macchina di servizio della compagnia dei carabinieri di Tagliacozzo. Facile immaginare lo stato d’animo: in un attimo deve essere entrato in un incubo. Quell’uscita vietata dalla sospensione della patente è terminata nel modo peggiore: centrando un’auto dell’Arma. Quella scusa per evitare la multa deve averla partorita in un istante: quando è sceso dalla macchina, è ancora il resoconto del Centro, si è presentato con il nome di Agostino Padovani. Il fratello gemello.
La patente era sospesa
Però tutto questo lo ha raccontato con fare agitatissimo, incuriosendo sulle prime i carabinieri: il tamponamento in fondo era una roba da poco. Quando gli hanno chiesto i documenti lui ha dichiarato di averli dimenticati a casa. All’arrivo della Stradale, il castello di scuse è crollato miseramente. Verificata l’identità è emerso che il Padovani alla guida era Gianni e non Agostino. Dalla banca dati è emerso inoltre il «movente» della balla raccontata: la sua patente era stata sospesa e quindi non avrebbe potuto essere alla guida di un’auto. A quel punto ha detto la verità, di essere il Padovani consigliere comunale all’Aquila. Doppia denuncia: per guida con la patente sospesa e false generalità.
L’Aquila, 25 marzo 2015