E’ agghiacciante l’ipotesi che si fa strada nelle indagini sulla misteriosa strage dell’Airbus 320, l’aereo della Germanwings schiantatosi in Francia con 150 persone a bordo martedì scorso.
È stato un atto deliberato del copilota dell’airbus della Germanwings a dirigere l’aereo in discesa fino allo schianto sulle alpi francesi. Lo ha rivelato il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, secondo il quale il tedesco Andreas Lubitz, originario di Montabaur (Renania-Palatinato), 27 anni, dopo essere rimasto solo in cabina di pilotaggio avrebbe attivato i comandi per la discesa aggirando anche i tentativi dei computer di correggere la rotta. Una manovra che mostra la volontà deliberata di distruggere l’aereo, ma che non sarebbe dovuta ad un atto terroristico. I passeggeri si sono accorti solo all’ultimo di quello che stava succedendo e si sono messi a urlare. La morte è stata istantanea. Serviranno intanto 15 giorni per recuperare i corpi.
C’era «la volontà deliberata» di farlo precipitare. «Per noi inquirenti, l’interpretazione più plausibile è che il copilota si sia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia azionato il bottone per comandare la perdita di altitudine»: lo ha detto il procuratore di Marsiglia durante una conferenza stampa. «C’era la volontà di distruggere l’aereo», ha aggiunto, escludendo l’ipotesi dell’attentato
Dobbiamo accettare che l’aereo sia stato fatto precipitare di proposito. Lo ha detto in conferenza stampa l’amministratore delegato della Lufthansa, la compagnia tedesca a cui fa capo la compagnia low cost, Carsten Spohr.
«Quando una persona trascina con sè nella morte altre 149 persone, non è suicidio, è un’altra cosa», ha aggiunto il presidente di Lufthansa. «Anche se non sono un giurista», ha precisato. «Siamo scioccati, possiamo solo speculare sui motivi. Non abbiamo conoscenza di quel che ha potuto muovere il copilota a fare questa terribile scelta».
Il copilota è «rimasto solo» in cabina e ha «attivato i bottoni per azionare la discesa dell’aeroplano», ha spiegato il procuratore di Marsiglia. «Sembrava vivo fino al momento dell’impatto», ha precisato. Ai comandi dell’aereo caduto sulle Alpi francesi c’era il copilota e, stando ai dati recuperati dalla scatola nera, era vivo al momento dell’impatto, ha detto ancora il procuratore.
«Il copilota è di nazionalità tedesca e non ci sono elementi che possano far pensare a sue frequentazioni di ambienti terroristi», ha poi aggiunto il magistrato. Alla richiesta di quale origine etnica fosse l’uomo, il procuratore non ha saputo rispondere, escludendo per il momento la pista terroristica.
Dall’audio estratto dalla scatola nera ritrovata nel luogo dell’incidente dell’Airbus della Germanwings si sente inizialmente «il capitano di bordo preparare il briefing in vista dell’atterraggio a Dusseldorf», secondo la ricostruzione fatta ai giornalisti dal procuratore di Marsiglia. «Il comandante chiede al copilota di prendere i comandi, le risposte del copilota sembrano laconiche, poi si sente il rumore del sedile che indietreggia e la porta che si chiude. Possiamo pensare che il comandante sia uscito per un bisogno personale».
«A questo punto quando è solo al comando, il copilota manipola i bottoni del flight monitoring system per azionare la discesa dell’apparecchio. L’azione su questo selezionatore di altitudine – osserva ancora il procuratore francese, ricordando che l’azione avviene quando il velivolo è ancora ben lontano dalla fase prevista per l’atterraggio – può essere solo volontaria». Si sentono quindi «diversi appelli del comandante di bordo per chiedere l’accesso alla cabina di pilotaggio, non arriva nessuna risposta da parte del copilota. Si sente un respiro umano all’interno della cabina fino all’impatto finale».
I passeggeri si sono accorti all’ultimo momento di quello che stava succedendo e si sono messi a urlare, ha detto ancora il procuratore.
L’ipotesi tratteggiata dal procuratore conferma le indiscrezioni riportate dal New York Times. Nella sua ricostruzione il quotidiano americano fa riferimento, garantedogli l’anonimato, a uno degli esperti, un militare, della commissione d’inchiesta che ha ascoltato il file estratto dalla scatola nera. Secondo il tecnico, appena l’Airbus decollato da Barcellona e diretto a Dusseldorf si è stabilizzato alla quota di crociera, poco più di 9mila metri, uno dei due piloti ha lasciato i comandi e ha raggiunto la fusoliera dove i passeggeri avevano appena avuto la possibilità di slacciare le cinture di sicurezza. Dal decollo erano passati poco più di 25 minuti e l’equipaggio stava cominciando a servire bevande e snack.
Secondo quanto riferisce il Nyt, fino a quel momento le conversazioni registrate dalla scatola nera sono nella norma. Poi però il tono della voce del pilota all’esterno della cabina di pilotaggio cambia bruscamente e ciò avviene quando l’uomo non riesce a rientrare a fianco del collega.
Di certo, secondo la fonte del quotidiano americano, il pilota, forse allarmato dalla discesa avviata dall’aereo, cerca con tutte le maniere di farsi aprire: urla, batte i pugni, ma senza successo. Quella porta infatti è blindata e può essere manovrata solo dall’interno, proprio per impedire attacchi ai piloti. In realtà, se chi è all’interno della cabina aziona il comando lock, la porta può essere aperta anche dall’esterno con un codice, ma solo dopo almeno 20 minuti. La discesa dell’aereo invece è durata circa 8 minuti.
Oggi è emerso anche che l’Airbus A320 schiantatosi sulle Alpi francesi era piuttosto «impopolare» tra i piloti della Germanwings a causa dei suoi frequenti problemi tecnici. Era «uno degli aerei che rimanevano più spesso a terra», ha detto al quotidiano tedesco Westdeutsche Allgemeine Zeitung un pilota della compagnia aerea che chiesto di mantenere l’anonimato. Come è emerso, l’aereo il giorno prima dell’incidente era rimasto a terra per un’ora a causa di una riparazione al portellone del carrello anteriore. La Lufthansa ha però escluso che l’episodio sia da mettere in relazione con la sicurezza del velivolo.
26 marzo 2015
(fonte IlMessaggero)
AP
Tante cose anomale in questo fatto, come del resto in tutto ciò che accade negli ultimi anni. Tutti si pienano la bocca col terrorismo, ignorando che Isis, Mossad, sono movimenti finanziati dagli usa. Insomma, sono guerre studiate a tavolino da chi governa il mondo. Detto questo, salta subito all occhio un fatto: quando precipitò l’aereo in ucraina (anche quello fatto molto molto strano, che non ebbe però la risonanza mediatica di questo)giravano tantissime immagini dei resti del velivolo, pezzi piuttosto grandi e, cosa inverosimile, corpi intatti o quasi!!! Questa volta, come è naturale che sia, tutto è frammentato, i corpi irriconoscibili, e i passaporti non fotografati intonsi ai lati di ciò che rimane dell aereo. La gran parte della gente sbeffeggia chi vede ovunque la cospirazione, ma purtroppo non sa, che l imperialismo usa è basato proprio su questo. Non ci vuole di essere Einstein per rendersi conto che ci stanno prendendo per i fondelli. Siamo nelle mani di una élite criminale che gioca con la vita delle persone.