Nsagate: non solo Rousseff ma ministri e diplomatici Brasile spiati dagli Usa

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Non solo il presidente brasiliano Dilma Roussef, che dopo aver cancellato una visita alla Casa Bianca due anni fa per essersi scoperta spiata dagli americani, la scorsa settimana ha ‘fatto pace’ con Barack Obama, ma anche 29 tra ministri, diplomatici e funzionari brasiliani sono stati intercettati dalla National Security Agency (Nsa) a partire dal 2011 se non prima. E’ quanto, scrive la Bbc, emerge dall’ultima puntata dello Nsagate, rivelata dall’organizzazione Wikileaks, molto attiva nelle ultime settimane (intercettazioni di tre presidenti francesi, del settimanale Der Spiegel, di membri del governo tedesco e l’uso da parte della Nsa di una stazione di ascolto degli 007 tedeschi, il Bnd, in Baviera, solo per citare i piu’ noti e recenti), nella divulgazione di documenti che dimostrano – secondo Assange – come gli americani abbiano – solo nel passato ha ammesso Obama – spiato abitualmente e senza alcuno scrupolo capi di Stato e membri di governi alleati.
Il tempismo delle rivelazioni, pero’ – senza togliere alcun peso alla loro gravita’ – sembra anche il tentativo disperato di Julian Assange di fare pressione sui governi ‘vittime’ dello spionaggio indiscriminato degli Stati Uniti. Tutto per ottenere di porre fine alla sua ‘prigionia’ dorata nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, di cui e’ ‘ospite’ da oltre 3 anni (19 giugno 2012) perche’ ricercato da un mandato di cattura internazionale emesso dalla Svezia con l’accuso di stupro. Le novita’ sul Brasile, gia’ archiviate dal governo di Dilma Rousseff con apparente indifferenza, fanno parte dei documenti forniti dalla talpa dell’Nsagate, Edward Snowden, scappato in Russia (non proprio una nazione amica degli Usa) dal 2013.
Si tratta di 29 numeri di telefono di ministri e funzionari del governo brasiliano intercettati con un occhio di riguardo allo spionaggio industriale. Tra i numeri intercettati quelli “del suo assistente, dela sua segretaria, del suo capo di gabinetto ed ex ministro delle Finanze, Antonio Palocci, il suo numero privato nella residenza presidenziale ed anche quella sul jet di Stato”. Ci sono poi i telefoni dell’ex ministro degli Esteri, Luiz Alberto Figueiredo Machado, della squadra di consiglieri economici del presidente e quelli degli ambasciatori brasiliani a Berlino, Parigi, Ginevra, Bruxelles e Washington.
In ogni caso il ministro dell’Informazione brasiliano, Edinho Silva, ha liquidato le rivelazion dell’organizzazione di Assange (cui Francois Hollande solo due gionri fa ha negato una richiesta di asilo) come “robba vecchia. Il governo Usa ha riconoscito internazionalmente di aver sbagliato (in passato) e si e’ impegnato a non proseguire ulteriormente in queste attivita (di spionaggio). Per il governo brasiliano e’ tutto superato”.

 

Fonte Agi

Roma, 5 luglio 2015