La rete dello Stato islamico si insinua tra le pieghe della società italiana. Questa mattina sono stati messi a segno altri due arresti eccellenti: due immigrati, un tunisino di 35 anni e un pachistano di 27 anni, sono finiti in manette a Brescia con l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale” e di “eversione dell’ordine democratico”.
Le indagini condotte dagli uomini della Digos e del servizio polizia postale hanno permesso di accertare che gli indagati sostenevano lo Stato islamico svolgendo attività di istigazione pubblica in rete.
Il tunisino aveva creato su Twitter l’account Islamic_State_in_Rom e, insieme al complice pachistano, progettava azioni terroristiche sul territorio italiano. Nel corso dell’operazione contro il terrorismo internazionale denominata “Bay’a”, la polizia postale è riuscita a risalire a decine di messaggi minacciosi a firma Islamic State che avevano sullo sfondo alcuni luoghi-simbolo di Roma e Milano. “Siamo nelle vostre strade – si legge in uno di questi messaggi – siamo ovunque”. “Stiamo localizzando gli obiettivi – si legge su un altro – in attesa dell’ora X”. Questi alcuni dei messaggi, scritti a penna, in italiano, arabo e francese, su alcuni foglietti che venivano tenuti in mano avendo sullo sfondo luoghi simbolo come, appunto, il Colosseo, il Duomo o la Stazione Centrale di Milano. I terroristi si facevano poi immortalare accanto a mezzi della polizia e dei vigili, fermate della metropolitana, tratti autostradali e bandiere di Expo 2015.
22 luglio 2015