Con il 99% dei seggi scrutinati, con il 49,3% dei voti – pari a 315 seggi su 550 – l’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan riconquista la maggioranza assoluta dei seggi nel voto anticipato in Turchia. Lo riferisce la tv privata Ntv. Il partito filo-curdo Hdp entra in Parlamento con il 10,4%, pari a 59 seggi.
Scontri tra polizia e manifestanti curdi sono in corso a Diyarbakir, principale città curda del sud-est della Turchia, dopo i primi risultati del voto di oggi che indicano il trionfo di Erdogan. Lo riferiscono media locali parlando di incendi e barricate nelle strade, dove la polizia avrebbe sparato gas lacrimogeni.
Il partito filo-curdo Hdp rischia di non superare la soglia di sbarramento del 10% nel voto anticipato in Turchia, rimanendo così fuori dal Parlamento. Lo indicano i dati della tv privata Ntv, secondo cui con il 90% dei seggi scrutinati sarebbe al 9,9%.
Con oltre l’80% dei seggi scrutinati, l’affluenza alle urne nelle elezioni politiche anticipate di oggi in Turchia è all’87,2%,riferisce la tv di Stato Trt. Nel voto del 7 giugno scorso la partecipazione si fermò all’83,9%.
Si sono chiuse alle 17.00 (le 15.00 in Italia) in tutta la Turchia le urne per le cruciali elezioni politiche anticipate. Le operazioni di voto si sono svolte in un clima di alta tensione soprattutto nel sud-est turco a maggioranza curda, dove da luglio è riesploso il conflitto con il Pkk che ha fatto centinaia di morti.
Il ritorno alle urne a meno di 5 mesi dal voto del 7 giugno è stato deciso dopo che i partiti non sono riusciti a trovare un accordo per un governo di coalizione. Nella scorsa tornata l’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso la maggioranza assoluta per la prima volta dal 2002, anche per lo storico ingresso in parlamento del partito filo-curdo Hdp. Secondo molti sondaggi l’esito del voto di oggi potrebbe rispecchiare quello di giugno, rendendo di nuovo necessario un esecutivo di coalizione.
Turchia al voto, Erdogan: “Pensate alle vostre elezioni”
Un voto ad alta tensione dopo che a giugno l’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso per la prima volta dal 2002 la maggioranza per governare da solo. A presidiare i seggi, come detto, 385 mila agenti, di cui 255 mila poliziotti e 130 mila gendarmi aggiunti per rafforzare le misure di sicurezza. Uno schieramento imponente che però non basta a fugare i timori di violenze e irregolarità specie nel sud-est a maggioranza curda, che arriva al voto quasi in stato d’assedio. Nonostante il cessate il fuoco unilaterale dichiarato dal Pkk 20 giorni fa, gli scontri con l’esercito di Ankara, che da luglio hanno provocato centinaia di morti, sono proseguiti.
Fonte Ansa
Roma, 1 novembre 2015