Come da pronostici, si fanno sempre più insistenti le voci di un secondo bando presso l’Agenzia delle Entrate, volto a colmare il vuoto degli 800 dirigenti ghigliottinati dalla sentenza della Corte Costituzionale. La Consulta ha dichiarato illegittima la “promozione” di circa 1.200 funzionari, tra Entrate e Dogana, senza che gli stessi avessero mai superato un concorso pubblico.
Circa 1.200 dirigenti che operano sulla base di un contratto a termine e dunque su “chiamata” sono quindi automaticamente decaduti dal loro incarico e torneranno a svolgere i loro compiti di funzionari.
Come conferma il Sole24Ore, la strada più opportuna sarebbe quella di indire, al più presto e in tempi rapidissimi, un nuovo concorso per la qualifica di dirigenti. Concorso che, però, non sarebbe solo aperto al personale già in forza presso le agenzie, ma anche a soggetti esterni alle agenzie fiscali. Nel frattempo dovrebbero rimanere validi gli incarichi fino ad oggi conferiti.
Un altro punto dolente per i dirigenti ora senza più l’incarico è la perdita dell’indennità di cui, per tutti questi anni, hanno fruito. Lo stipendio, dal giorno dopo la sentenza della Corte Costituzionale, dovrà essere ridimensionato: oggi un dirigente guadagna circa 3.500 euro netti (fonte IlSole24Ore); ma con la “dequalifica” e il ritorno a funzionario, dovrebbero essere tolti i 2.000 euro di indennità. E molta di questa gente si trova con famiglia e un mutuo a carico, perché aveva confidato su un incarico stabile. Che ora viene meno.