DESTRA ITALIANA E FORZE DELL’ORDINE: SOLO PROMESSE E NIENTE FATTI.

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Se la sinistra, come abbiamo visto ieri, ha sempre avuto un rapporto controverso con le Forze dell’Ordine, soprattutto nella sua espressione più radicale ed estremista, è facile immaginare che con la destra italiana ci sia una perfetta identità di vedute.

Logica vorrebbe questo, ma la realtà non sempre ne segue il filo. Ed è il caso del Belpaese: i rapporti tra la destra istituzionale italiana e le Forze dell’Ordine sono caratterizzati da amore e odio, o meglio da tante promesse (da parte della destra) e pochi fatti.

Ordine, sicurezza, decoro pubblico sono cavalli di battaglia della destra e del centrodestra ad ogni campagna elettorale. Sono tematiche che piacciono agli elettori e alla cosiddetta “base”. Se si tralascia le formazioni estremiste e neofasciste, è impossibile trovare degli “Acab” tra elettori, simpatizzanti e militanti di partiti di centro-destra.

Eppure, i sindacati di polizia e le forze dell’ordine in generale raramente hanno avuto rapporti idilliaci con i governi di centro-destra.
 Solito scollegamento tra base e vertici? Forse, ma non solo. In realtà quello che è successo con i governi di centrodestra non è altro che l’annoso problema della politica italiana: alle parole non seguono mai i fatti. E soprattutto, ai provvedimenti concreti si preferisce la sparata populista, la demagogia oppure la mossa che garantisce voti ma non porta alcun vantaggio.

L’elenco potrebbe essere lungo: dall’introduzione del reato di immigrazione clandestina all’operazione strade sicure, passando per le ronde, quasi tutti i recenti provvedimenti dei governi di centro-destra non hanno semplificato il lavoro delle forze dell’ordine, anzi, l’esatto contrario. Eppure sono stati accolti dall’opinione pubblica come autentiche rivoluzioni che avrebbero modificato la percezione di sicurezza dei cittadini, se non addirittura reso davvero le città più sicure.
Sappiamo che non è stato così, ma quasi non possiamo dirlo.