“Sig.ra Tina possiamo dire che lei è No Tav, verrà ad una manifestazione?
Sì io sono No Tav”
(estratto dell’intervista della testata online “Tg Vallesusa” alla signora Tina Montinaro, vedova del poliziotto capo scorta del giudice Falcone, n.d.r.)
Signora Tina, forse non si rende conto di quello che dice. Certamente non si rende conto di cosa avrebbero potuto dire alcuni no tav a suo marito se lui oggi fosse ancora in vita e gli capitasse di prestare servizio di ordine pubblico con loro.
Io so chi era suo marito, so cosa gli è successo ed ho sempre rispettato la sua figura. Sicuramente rientra in quel numero di persone che hanno ispirato la mia scelta di vestire divisa della polizia di stato, divisa per me “sacra”. Non sono sicuro che tra i notav con cui ha avuto a che fare o con cui avrà a che fare ci siano tante persone che sanno concretamente chi era suo marito, la sua vicenda e che rispettano quella divisa da lui indossata ed onorata. Non generalizzo,ma le parlo per esperienza diretta.
All’interno del movimento notav ci sono persone che rivolgendosi a me e agli altri colleghi ci hanno insultato, minacciato, denigrato, trattato come persone e/o esseri inferiori se non addirittura bestie. Accusati di ogni mezza virgola fuori posto in valle e non, spesso hanno volutamente travisato ogni gesto e stravolto la realtà dell’ordine pubblico. Io leggevo i loro resoconti su internet e siccome pure io ero lì presente in prima linea sapevo che ad esempio dietro a quello che loro denunciavano come un lancio di lacrimogeni indiscriminato invece c’era stato un tentativo di farli smettere di lanciarci sassi. Lancio di sassi tra l’altro che avveniva utilizzando tattiche non improvvisate ma simil militari, con tanto di scudi a proteggere i “lanciatori” e via dicendo. Perché quei sassi hanno mandato alcuni di noi in ospedale e non per una unghia rotta.
Signora Tina, essere contrari all’opera è legittimo, però non si associ con chi delegittima il lavoro dei colleghi di suo marito.
Mi dispiace molto leggere le sue parole Signora Tina. Magari le arrivasse il mio pensiero.