Lo S.C.O., ossia il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, è un organo di coordinamento delle Squadre mobili nato nel 1989. Costituisce inoltre un supporto essenziale alle direzioni distrettuali antimafia delle procure e un aiuto importante per gli organismi provinciali, come la Polizia Stradale, quella Ferroviaria e quella Postale e delle Comunicazioni. Non opera mai in autonomia dunque.
In che ambiti opera? Le attività in cui è specializzato sono soprattutto antimafia e criminalità organizzata. E’ coinvolto in prima linea nelle indagini più complesse anche sul suolo internazionale. Partecipa attivamente alle indagini per catturare pericolosi latitanti ancora in libertà su suolo nazionale ed internazionale.
Come si compone? Quest’organo investigativo è diretto da un dirigente superiore della polizia di Stato, carica attualmente ricoperta da Renato Cortese, brillante poliziotto conosciuto soprattutto per l’arresto di Bernardo Provenzano, noto criminale a capo di Cosa Nostra fino al giorno del suo arresto, avvenuto nell’aprile del 2006 a Corleone.
Il dirigente superiore si avvale di una squadra di tecnici specializzati che hanno a disposizione strumenti all’avanguardia per condurre indagini spesso molto articolate.
Com’è strutturato al suo interno? Lo S.C.O. si articola in 3 Divisioni investigative che fanno capo ad una struttura principale e sono:
- I divisione: supporto alle Squadre mobili nelle attività investigative svolte per combattere la criminalità organizzata e supporto tecnico agli organi provinciali della Polizia di Stato. Stretti rapporti con la DNA (Direzione Nazionale Antimafia) e la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e le altre specialità della Polizia.
- II divisione: supporto alle Squadre mobili nelle attività investigative svolte dalle Squadre mobili e dalla Polizia giudiziaria per combattere diversi settori non legati alla criminalità organizzata e supporto tecnico agli organi provinciali della Polizia di Stato.Queste due divisioni si occupano di attività criminose di maggior complessità.