ANGELICA PIRTOLI, UCCISA A SOLI 2 ANNI DALLA MAFIA: AL VIA IL PROCESSO ALL’ASSASSINO
Il prossimo 24 marzo si aprirà il processo a Biagio Toma, il 47enne accusato di essere uno degli assassini di Paola Rizzello, 27 anni, e della figlia Angelica Pirtoli, 2 anni, che vennero uccise senza alcuna pietà la sera del 20 marzo 1991
Quello di Angelica Pirtoli e di Paola Rizzello è stato definito come uno degli omicidi della criminalità organizzata più feroci della storia. Dopo aver ucciso Paola Rizzello a colpi di fucile, la piccola Angelica Pirtoli venne ferita, abbandonata sul corpo senza vita della mamma per poi essere raggiunta dai carnefici che misero a tacere per sempre il suo pianto disperato.
Dopo anni di indagini si è scoperta la verità su quella morte bianca e si è confermato il nome dell’uomo che ebbe il coraggio di togliere la vita anche alla bimba, brutalmente massacrata perchè vista come un ostacolo.
Dopo un’ora dall’assassinio di Rizzello, Biagio Toma e Luigi De Matteis, il suo complice, tornarono sul luogo del delitto con il solo scopo di uccidere la piccola, come ordinato da Donato Mercuri, braccio destro del boss: “La bambina non si può abbandonare, perché se si trova la bambina in quelle condizioni automaticamente si capisce che alla madre è successo qualcosa. Voi sapete cosa fare”.
Toma afferrò il piedino già ferito di Angelica Pirtoli per sbatterla più volte contro un muro, fino a sfondarle il cranio. Una morte che mette i brividi e che non può essere dimenticata: “Il lungo lasso di tempo trascorso dai fatti – scrive il gip nell’ordinanza – non può velare l’abominio compiuto. Nella storia criminale nazionale non si ricordano condotte comparabili con quelle tanto sprezzanti del dolore innocente di una bambina di due anni, rimasta ferita in maniera non grave al piedino, lasciata disperata, nottetempo al buio in campagna, accanto al cadavere della madre ammazzata e quindi uccisa, senza nemmeno la pietà che si usa verso gli ovini”.
“I mandanti dell’omicidio della Rizzello – continua il gip – scontano già da anni la giusta pena dell’ergastolo. Sino ad ora era mancata alla parola di Luigi De Matteis il riscontro idoneo a concretizzare l’accusa contro Biagio Toma. le inaspettate conferme degli ultimi mesi consentono finalmente di avanzare una richiesta cautelare che attenui l’orrore dell’intera comunità salentina”.
Ad essere condannati per l’omicidio di Paola Rizzello furono il boss Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis, e Donato Mercuri.
Paola nella prima metà degli anni Ottanta fu l’amante di Giannelli. Dopo essersi legata ad un altro uomo, quest’ultimo venne ucciso, e da quel momento la giovane iniziò a sospettare che ad ordinare l’omicidio del suo uomo fu proprio Giannelli, all’epoca in carcere. La 27enne iniziò così a fare domande in giro per incastrare Giannelli, che, dopo aver saputo che anche la moglie scoprì il suo tradimento, inevitabilmente ordinò a Mercuri di eliminare la giovane. Il compito venne poi assegnato a Toma e De Matteis, i quali portano a termine il piano diabolico nelle campagne di Matino.
Da quel maledetto 20 marzo 1991 di Paola e Angelica non si seppe più nulla. Si ipotizzò ad una scomparsa volontario, fino a quando le prime confessioni e il ritrovamento del corpo della donna, avvenuto il 19 febbraio 1997, non ruppero il silenzio. Il 5 maggio 1999, lo stesso De Matteis indicò invece dove ritrovare il resti di Angelica Pirtoli.
23 gennaio 2016
Lecceprima