Addio a risonanze magnetiche, esami di laboratorio o visite specialistiche convenzionate. D’ora in poi potranno essere prescritte dal medico curante soltanto se rispettano dei criteri ben precisi, altrimenti saranno totalmente a carico del paziente. È in vigore, infatti, il decreto c.d. “appropriatezza” che stabilisce le condizioni di erogabilità e le indicazioni prescrittive di ben 203 prestazioni di specialistica ambulatoriale, pubblicato il 20 gennaio scorso in Gazzetta Ufficiale.
Le prestazioni, elencate nell’allegato al decreto, riguardano le seguenti materie: odontoiatria, genetica, radiologia diagnostica, esami di laboratorio, dermatologia allergologica, medicina nucleare.
Ciò significa che per una serie di esami di routine e visite specialistiche che riguardano la prevenzione di diverse patologie, i cittadini, se non rientrano nelle condizioni erogabilità definite dal decreto, non potranno più pagare soltanto il ticket ma sostenere l’intero costo.
Tali condizioni si riferiscono alle specifiche circostanze riferite “allo stato clinico o personale del destinatario, alla particolare finalità della prestazione (terapeutica, diagnostica, prognostica o di monitoraggio di patologie o condizioni)”.
Ad esempio, ai fini della prescrizione di prestazioni di radiologia diagnostica, saranno condizioni di erogabilità la “patologia oncologica”, il “sospetto oncologico” o le complicanze post-chirurgiche; l’esame del colesterolo sarà consentito solo a soggetti in età superiore a 4° anni e con fattori di rischio cardiovascolare elevati (ecc.); le prestazioni odontoiatriche dovranno valutarsi in base alle condizioni di “vulnerabilità sanitaria”, ossia alle condizioni sanitarie che le rendono indispensabili, o di “vulnerabilità sociale” (condizioni di svantaggio sociale ed economico).