STATUE COPERTE PER NON OFFENDERE ROHANI: QUESTA VOLTA VENGA FUORI IL COLPEVOLE

statuecoperteSulle statue “nude” coperte nei musei Capitolini per non offendere la sensibilità di Hassan Rohani, presidente dell’Iran, è già stato scritto tutto e il contrario di tutto.

L’Italia non ha fatto bella figura. Sbertucciato persino dal premier francese Manuel Valls che si è chiesto “Ma cos’ha combinato l’Italia”, ridendo davanti ai giornalisti durante una conferenza stampa, il Belpaese ha dato la classica impressione del “servo sciocco”, cioè peccare di eccessiva sottomissione non richiesta. Non sappiamo se il bigotto e islamista Rohani si sarebbe offeso al cospetto di cotanta nudità, probabilmente no. O perlomeno ce lo auguriamo per lui. Certo è che l’Italia, in nome di un’esagerata ospitalità, ha deciso di mettere da parte cultura, bellezza, il concetto stesso di arte. Ha mancato di rispetto a se stesso e alla sua storia. Chiunque abbia deciso questo scempio, ha dimostrato di offendere il senso comune e di non curarsi dell’importanza della bellezza artistica, vero fiore all’occhiello di un Paese come l’Italia, certamente più importante dei doveri di ospitalità.

Chiunque l’abbia deciso, dicevamo. Già, perché non sappiamo chi.

Rohani, parlando bene dell’ospitalità italiana (e ci crediamo!) ha dichiarato di non aver chiesto nulla. Il premier Renzi si è chiamato fuori, così come il ministro Franceschini. Entrambi non ne sanno nulla, la decisione non è arrivata da loro e anzi si dichiarano profondamente arrabbiati per la figuraccia. La Soprintendenza, dal canto suo, giura che l’ordine sia arrivato da Palazzo Chigi. Quindi dalla presidenza del Consiglio, quindi da Renzi. O da qualcuno che lo rappresenta, all’insaputa di Renzi.

Le figuracce non finisco mai. Dopo il servilismo per accogliere Rohani, dimostrando di tenere più agli accordi commerciali coi partner arabi rispetto a come quegli stessi Paesi applichino i diritti civili e le questioni etiche, ecco il tanto abusato sport italiano del rimpallo di responsabilità.