Troppe le molestie dei profughi contro le donne. Così li ha esclusi dal locale. Ma ora rischia di finire in galera per razzismo
Le donne che frequentano il suo locale notturno si erano lamentate: “gli immigrati ci danno troppe attenzioni, sono troppe le molestie che subiamo.
Così il titolare ha deciso di chiudere la discoteca a tutti gli uomini adulti che non parlano inglese, tedesco o danese. Ora, però, rischia di finire in carcere ed essere perseguito con l’accusa di razzismo. Ma non ci sta e rilancia: “Piuttosto che tornare indietro nella mia scelta, vado in galera”.
Tom Holden è il proprietario di una discoteca di Soenderborg, in Danimarca. Troppe volte aveva dovuto ascoltare le lamentele delle clienti che erano impaurire dai migranti che “mettono le mani addosso”. Così ha chiuso la discoteca agli immigrati. Ma questo potrebbe costargli una incriminazione per razzismo: “Mi riservo il diritto di gestire il mio business come ho fatto tutti gli anni, quindi prima che ci fosse la guerra in Siria, e ho intenzione di continuare. Se qualcuno la pensa diversamente, vadano pure in tribunale”. “Un sorriso – aggiunge – non è un invito a fare sesso”.
“Ci sono stati episodi in cui gli immigrati hanno ballato troppo vicino alle donne – continua, intervistato dal Daily Mail – e casi in cui hanno messo loro le mani addosso”. “Quando le donne gli hanno detto di fermarsi – racconta Tom – loro hanno continuato. È difficile dirgli di smettere se non parlano la nostra lingua”. Il problema delle molestie in discoteca non si presenta ovviamente solo con gli immigrati. Ma con questi, afferma Holden, è impossibile ragionare se non parlano il danese, il tedesco o l’inglese. Così li ha esclusi dal locale.