L’indennità di accompagnamento è una prestazione sociale che spetta agli invalidi civili totali (soggetti con riconosciuta invalidità totale e permanente del 100%) non in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. Si può trattare quindi di una causa invalidante di tipo fisico o di tipo psichico.
Atteso dunque che tali soggetti, a causa della propria minorazione fisica o psichica, hanno necessità di assistenza, è concesso dunque il sussidio dell’indennità di accompagnamento.
Indennità di accompagnamento: requisiti
Le condizioni per aver diritto all’indennità sono
-riconoscimento di un’invalidità totale e permanente del 100%;
– impossibilità di camminare senza l’ausilio di un accompagnatore
– in alternativa, impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita;
– cittadinanza italiana o europea, o cittadinanza di uno Stato Terzo, qualora si possieda il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (una recente sentenza della Corte Costituzionale ha però dichiarato illegittimo il subordine della spettanza dell’indennità al permesso di soggiorno CE) ;
– residenza in Italia.
Il disabile, per aver diritto all’indennità, non deve essere ricoverato in una struttura sanitaria con retta a carico dello Stato, né in un reparto riabilitativo o di lungodegenza.
Indennità di accompagnamento: compatibilità
L’indennità di accompagnamento è incompatibile con altre indennità aventi le medesime finalità, erogate per cause di servizio, lavoro o guerra.
È invece compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa (poiché l’impossibilità di lavorare si determina soltanto in presenza dello status di inabilità assoluta e permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa) ed alla percezione di altri redditi (non esistono, difatti, dei limiti di reddito per la spettanza del sussidio).
Inoltre, l’accompagnamento è indipendente dall’età e dalla composizione del nucleo familiare del beneficiario, e non è reversibile agli eredi.
Indennità di accompagnamento: come richiederla
Per ottenere l’indennità di accompagnamento, è prima necessario il riconoscimento dell’invalidità, mediante la verifica dei requisiti sanitari da parte della competente commissione medica.
È necessario, in primo luogo, recarsi dal proprio medico curante, o da altro specialista convenzionato SSN, e richiedere il certificato medico introduttivo, indispensabile per inoltrare all’Inps la domanda di riconoscimento dell’invalidità: nel certificato deve essere esplicitamente indicato che il richiedente è “persona impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” oppure che si tratta di “persona che necessita di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”.