La polizia rimpatria 48enne in Serbia dopo il carcere

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Nei fascicoli della Questura di Perugia i suoi primi atti di polizia risalgono al 2000 quando più volte era stato identificato e denunciato dalle Volanti mentre accompagnava e sfruttava minori dediti all’accattonaggio. Per anni ha poi terrorizzato i propri familiari compiendo nei loro confronti i reati più odiosi: impiego dei minori in accattonaggio, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali continuate, ubriachezza molesta e tentata violenza sessuale e riduzione in schiavitù nei confronti della convivente. La giustizia, grazie anche alle indagini dei Carabinieri di Todi, visto che la sua dimora abituale era in quel territorio, lo ha condannato ad una dura pena per la quale era in carcere da 5 anni. Ieri è stato Espulso. Il rimpatrio si era reso necessario non solo per lo status giuridico dello straniero, privo del permesso di soggiorno da quando ha cominciato a delinquere, anche per la condotta assunta dallo straniero nei confronti dei suoi familiari. Gli atteggiamenti persecutori in famiglia hanno determinato per lui l’adozione dell’unico provvedimento utile ad allontanarlo definitivamente dalle parti offese. Pertanto, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione che da tempo avevano attenzionato il 47enne della Ex Yugoslavia, di origine kosovara e di nazionalità Serba, hanno programmato le complesse operazioni per il suo rimpatrio, eseguito poche ore dopo la sua dimissione dal Carcere di Spoleto.

 

Perugia, 14 febbraio 2014