L’inchiesta su Bygmalion riguarda la possibilità che la società abbia emesso false fatture per coprire il fatto che la campagna di Sarkozy nel 2012 aveva ormai superato il tetto massimo di spese elettorali, previsto dalla legge e fissato a 22,5 milioni di euro. Queste fatture avrebbero caricato sull’Ump (il nome allora della formazione politica di centro-destra francese, di tradizione neogollista), per un totale di 18,5 milioni di euro, che invece avrebbero dovuto rientrare all’interno delle spese elettorali correnti.
Non è ancora chiaro se Sarkozy sarà incriminato già oggi o se verrà riconosciuto come “testimone assistito”, in Francia uno status intermediario, che può evolvere in futuro nell’imputazione vera e propria. Di certo, tanto clamore non ci voleva proprio per l’uomo politico, già fortemente in difficoltà contro ben sei avversari (compreso il temibile Alain Juppé), che all’interno dei Repubblicani si sono fatti avanti negli ultimi giorni per partecipare alle primarie. Queste, nei prossimi mesi, nomineranno il candidato della destra alle presidenziali del 2017.
Fonte: La Stampa
16/2/2016