I furbetti del tesserino. Abbiamo già parlato della “geniale” consuetudine dei nostri senatori, scoperta dal quotidiano Il Messaggero. Ovvero quella di lasciare inserito il tesserino sul loro scranno per poi tornare a riprenderselo a fine seduta. In questo modo il loro voto non risulterà,ma i senatori verranno considerati presenti a tutti gli effetti. Evitando così la decurtazione della diaria, la cui indennità fissa è di 3.503 euro al mese.
Bene. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, si era raccomandato: “I senatori che si allontanano dall’ Aula sono tenuti a portare con sé la propria tessera”. Laddove “non risulti la reale presenza in Assemblea potrà venire disposta la detrazione della diaria”. E sui soldi non c’è da scherzare troppo. L’episodio curioso è raccontato dal Fatto Quotidiano. Al momento dell’ ultima votazione, a dimenticare la sua tessera è niente meno che il presidente emerito Giorgio Napolitano.