Alcune persone sono rimaste ferite. Si chiamava Salih Necar l’uomo che ieri ha causato 28 vittime nella capitale. Davutoglu accusa Pkk e Ypg. Ma i due gruppi curdi negano coinvolgimento
ANKARA – Ancora sangue inTurchia dopo l’esplosione di ieri ad Ankara. Stamani un’esplosione ha colpito un convoglio militare nel Sud-est della Turchia. Almeno sette soldati turchi sono rimasti uccisi. A far saltare in aria il convoglio militare sulla strada che collega Diyarbakir, la più grande città nel Sud-est a maggioranza curda, al distretto di Lice, è stata una mina fatta detonare a distanza alle 9:40 locaIi da sospetti membri del Pkk. Attacchi del genere contro i soldati sono stati compiuti diverse volte negli ultimi mesi nel sud-est della Turchia, dopo che la scorsa estate è riesploso il conflitto tra Ankara e i combattenti curdi. Vicinanza e solidarietà da parte dell’italia sono state espresse ai familiari delle vittime e al governo turco dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni. “L’Italia – ha detto Gentiloni – è accanto al popolo turco, Italia e Turchia sono insieme nel comune e determinato impegno nella lotta al terrorismo”.