E’ sempre più scontro tra Europa e Austria. Vienna non recede dalla decisione di fissare un tetto per i profughi. Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha affermato a Bruxelles che Vienna resterà sulla posizione assunta sul tetto limite per i profughi. “Dal punto di vista politico, è impensabile che l’Austria accolga tutti i richiedenti asilo dell’Europa”, ha detto a margine del vertice Ue. Faymann ha anche sottolineato che la questione di diritto dovrà essere affrontata dai giuristi.
Il tetto che l’Austria intende imporre sull’accoglienza dei richiedenti asilo “sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi rispetto alle leggi Ue e internazionali”. Così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos al ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl Leitner, in una lettera di cui l’ANSA ha preso visione. Avramopoulos boccia anche le quote pensate per i richiedenti in transito e “sollecita a riconsiderare le misure unilaterali proposte”.
Renzi, 2015 ha sancito fallimento Dublino – “Il 2015 ha sancito che Dublino e’ fallito, ha fallito. Capisco che ci siano alcuni Paesi che dicano il contrario. Per anni l’Europa ha messo la polvere sotto il tappeto. Ora ne dovremo parlare, in questo e nei prossimi Consigli”. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, arrivando al Consiglio europeo.
Renzi, Italia pronta a fare sua parte,vediamo Ue – “E’ del tutto evidente che dobbiamo lavorare perché non ci siano emergenze nei Balcani: l’Italia e’ sempre pronta a fare la sua parte. La domanda è se l’Europa è pronta a fare la sua, se passa da un atteggiamento tattico della risposta immediata a uno strategico”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, arrivando al Consiglio europeo. “Siamo il Paese – ha aggiunto Renzi – che ha fatto più rimpatri di tutti. Ora, vediamo se anziché farlo da sola, lo fa anche l’Ue, e accanto ai rimpatri fa anche investimenti di cooperazione nel Paese di origine. E se fa corsi di formazione per avvicinare alcune di queste persone, pensiamo al settore agroalimentare. Insomma – ha concluso – se hai una strategia europea comune chiara e non solo tattica”.
Renzi, capisco Austria ma no a chiusura Brennero – “Mi rendo conto che la situazione in Austria e’ comprensibilmente molto difficile. C’e’ un problema. Ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che e’ uno dei passaggi simbolici dell’Europa”. Lo ha detto il premier appena arrivato al Consiglio europeo. “L’Austria – sottolinea Renzi – ha una posizione che è comprensibilmente molto difficile perché, pensate, ha più richiedenti d’asilo dell’Italia in termini assoluti ed è un paese decisamente più piccolo del nostro e meno popoloso. Quindi il tema austriaco esiste. Tuttavia – osserva il premier – non possiamo nemmeno immaginare di chiudere il Brennero che è simbolicamente, e non soltanto simbolicamente, uno dei grandi elementi di unione in Europa. Quindi si tratta di lavorare insieme. Penso sia necessario fare quello che abbiamo sempre detto, cioè occorre avere una strategia a monte, investimenti di cooperazione internazionale, investimenti nei territori di partenza, in alcuni casi investimenti diplomatici, come in Siria e in Libia, o economici come nel cuore dell’Africa. Mi pare si sia iniziato a capire che il tema non è solo dell’Italia, ma è un tema di tutti: le risposte teoricamente ci sono. Ora – conclude Renzi – vediamo se nella pratica riusciamo a fare un altro passettino in avanti”.