Quindicenne schiavizzata e abusata da compagno, liberata dalla Polizia

La situazione di violenza e sottomissione veniva a reiterarsi di giorno in giorno e la giovane, in preda ad un crescente terrore, entrava in una condizione di soggezione permanente che la vedeva vittima di costanti soprusi, anche e soprattutto di carattere sessuale.

Il 13 settembre scorso, ad esempio, il carnefice, dopo aver afferrato con forza la ragazza, la denudava e le imponeva un rapporto orale.
Nell’estremo tentativo di sottrarsi a questo stato di prostrazione, la vittima aveva interrotto la convivenza da qualche giorno quando, il 20 settembre successivo, a suon di calci, schiaffi e pugni, veniva costretta dal bruto a tornare assieme. Nella circostanza, quest’ultimo proferiva le seguenti parole “se mi denunci e mi fai togliere il bambino ammazzo te e il bambino, così niente per te e niente per me”.

Ancora, il 2 ottobre scorso, l’ennesima violenza e l’ennesima minaccia di morte  perpetrate dall’uomo all’indirizzo della minore: “adesso ti uccido”, quindi, calci, pugni sul corpo e sul viso della sedicenne tali da provocare alla stessa ferite ed ematomi. Ma, non pago, il carnefice, brandendo un coltello, impediva alla ragazza di aprire la porta e consentire ai vicini di casa, ivi occorsi, di prestare aiuto.

Fortunatamente, grazie anche all’intervento della madre, la giovane vittima trasferitasi con il figliolo presso il domicilio della prima, decide di sporgere querela, atto che ha consentito agli investigatori di fare luce su questa storia sconcertante, di angherie, violenze e soprusi, sia fisici che psichici.

L’altra sera la notifica del provvedimento restrittivo a carico del 32 enne.

La situazione di vita insostenibile della giovane era aggravata dalla condizione di minore età della stessa, che doveva preoccuparsi anche del figlioletto, anch’esso maltrattato”.

Questura di Brindisi
4 Marzo 2016