Scoperto antidoto contro il “fungo killer”, infezione mortale per anziani e pazienti con sistema immunitario compromesso

“Come precedentemente dimostrato dal nostro gruppo di ricerca- ha spiegato il professor Sanguinetti – la presenza di tali mutazioni determina contemporaneamente anche un aumento della virulenza stessa del microrganismo e quindi una sua maggiore capacità di causare malattia. È chiaro quindi che il prodotto proteico del gene ‘PDR1’ rappresenta un interessante bersaglio da colpire per mettere a punto nuovi approcci terapeutici non convenzionali”. “L’obiettivo dello studio –ha proseguito Sanguinetti- è stato identificare, attraverso lo screening di più di 140 mila diverse molecole, una sostanza in grado di bloccare l’attività di PDR1, in modo da rendere i microrganismi nuovamente sensibili agli azoli e allo stesso tempo anche meno virulenti”.

“In particolare – ha aggiunto il professor Sanguinetti – è stato identificato dal team di Harvard un composto, denominato iKix1, in grado di legarsi stabilmente al regolatore PDR1, come dimostrato attraverso l’osservazione con la risonanza magnetica nucleare ad alta risoluzione”. Gli scienziati hanno visto che iKix1 è in grado di agire in provetta, annullando la resistenza ai farmaci, ma soprattutto in vivo su animali, riducendo la gravità della malattia.

Fonte: Messaggero
6 Marzo 2016