Il supermarket della droga amministrato dagli immigrati – VIDEO CHOC

La “Bolognina” è il simbolo del modello di integrazione dell’amministrazione Pd. Qui si concentrano gran parte dei cittadini stranieri. Famoso per la storica svolta politica che trasformò il Pci nei Ds, il rione dalla profonda fede “rossa” vanta decenni di voti finiti fedelmente nell’urna sinistra. Ma ora i residenti sono costretti a convivere con un supermarket degli stupefacenti.

Il giorno successivo chiamiamo al cellulare David, fissando un nuovo appuntamento. Alle 21.30 dovrebbe aver luogo la nuova transazione. David lo Spacciatore non sa che vorremmo farlo arrestare. Non sa che dopo aver riattaccato la cornetta siamo andati alla più vicina stazione della polizia municipale, a 50 metri da un mercato abbandonato usato dai tossicodipendenti per iniettarsi l’eroina nelle vene. E nemmeno lui poteva immaginare che avrebbero risposto: “Ora non siamo aperti al pubblico: si rivolga alla polizia o ai carabinieri”.

Così, sulla strada che porta alla polizia ferroviaria denunciamo il tutto ad un vigile. “Di fronte a quello che mi fa vedere – dice l’agente – non posso non far finta di nulla”. Far finta di niente? “Si, è meglio se chiama il 113. Un arresto di questo tipo non s’improvvisa”. David lo Spacciatore non lo sa, ma al telefono i carabinieri ci dicono che il suo caso “non è una emergenza tale da poter inviare una macchina”. E che per realizzare l’arresto dovremmo rivolgerci ad un’altra caserma e ricominciare tutto d’accapo.

Nel frattempo, però, l’appuntamento serale salta. I carabinieri, qualche ora dopo, ci hanno richiamato dicendosi pronti ad arrestarlo. Ma è troppo tardi. David, domani, potrà tornare a vendere droga.

 

Roma, 7 marzo 2016

fonte ilGiornale