PENSIONE ANTICIPATA: C’È UN’OPPORTUNITÀ. L’Isopensione permette di uscire con 4 anni di anticipo

Per presentare domanda di Isopensione, la prima cosa che consigliamo di fare al lavoratore, per evitare di incorrere in sorprese spiacevoli, è richiedere all’INPS un EcoCert, ovvero un documento che ha valore certificativo (dunque opponibile) che permetta all’interessato di avere in modo analitico la posizione assicurativa con il dettaglio di tutta la contribuzione accreditata. Effettuata la scelta di richiedere l’Isopensione, si deve ottenere un accordo con l’impresa.

Vediamo i passaggi successivi:

L’azienda deve individuare in prima battuta i lavoratori in esubero, facendo presente al sindacato la loro condizione.
Si deve poi sottoscrivere uno specifico accordo sindacale che evidenzi il numero di lavoratori che possono accedere alla pensione anticipata o di vecchiaia entro i successivi 4 anni.
Si deve di seguito inviare la preadesione dei lavoratori e l’accordo sindacale sottoscritto all’INPS.
L’ente di previdenza valuta la consistenza organica dell’azienda e ne valida l’accordo.

Quando tutti i requisiti di cui abbiamo detto dovessero ricorrere, allora l’INPS rilascerà un prospetto di esodo annuale, che sarà utile ai fini dell’ottenimento di una fidejussione bancaria a garanzia della solvibilità di credito dell’azienda.

Il prospetto sarà ricevuto dall’azienda via PEC.

Il primo mese successivo al completamento dell’iter sarà emesso il primo assegno.

A quanto ammonta l’isopensione?
L’isopensione corrisponde esattamente al trattamento pensionistico che spetterebbe al lavoratore, con l’esclusione della contribuzione figurativa che il lavoratore si impegna a versare per il periodo di esodo. Non è invece attribuita la perequazione automatica.

Inoltre bisogna tener conto che la prestazione non è reversibile.

Roma, 9 aprile  2016

fonte laleggepertutti