Multe stradali e altre sanzioni amministrative (si pensi al caso dell’emissione di assegno a vuoto e relativo protesto) si prescrivono in 5 anni.
La prescrizione dell’imposta sui rifiuti
L’imposta sulla spazzatura, che oggi si chiama Tari, si prescrive in 5 anni.
La prescrizione dell’Ici e della Tasi
Le imposte sulla casa, come tutte le imposte regionali, si prescrivono in 5 anni. Ciò quindi vale per Ici e Tasi.
La prescrizione della Tarsu e della Tosap
Anche in 5 anni si prescrivono Tasu e Tosap, come tutte le imposte regionali.
La prescrizione del bollo auto
La cartella di Equitalia che richiede il pagamento del bollo auto si prescrive in tre anni. Il termine inizia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento è scaduto. Per esempio, per un bollo auto che deve essere pagato nel 2016, la prescrizione si verifica il 31 dicembre del 2019.
La prescrizione dei contributi Inps e Inail
Tutti i contributi previdenziali, dovuti a Inps e Inail, si prescrivono in 5 anni.
Canone Rai e diritti della Camera di Commercio
10 anni di prescrizione infine per Imposta sulla detenzione della televisione (cosiddetto Canone Rai) e per i diritti di iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA).
Come fare a capire se una cartella esattoriale è prescritta?
Comprendere se la cartella di pagamento è prescritta è estremamente facile. Basta analizzare la pagina della cartella che contiene l’estratto degli importi dovuti: in essa vi è l’indicazione del tipo di tributo/sanzione per il quale è richiesto il pagamento.
Per esempio, se una cartella richiede il pagamento dell’IVA ed è stata notificata il 1° gennaio 2016, la cartella si prescriverà il 31 dicembre 2025.
Se non hai in mano la cartella perché l’hai persa, puoi sempre chiedere a Equitalia che ti consegni la stampa di un estratto conto (o meglio “estratto di ruolo”). In esso troverai tutti i dati che ti servono.