In ogni caso, al contribuente verrà sempre data la possibilità di fornire spiegazioni in anticipo. La circolare, infatti, valorizza ancor di più l’importanza del cosiddetto contraddittorio preventivo: il soggetto “attenzionato” dal fisco dovrà essere chiamato presso l’ufficio per dare giustificazione delle spese sostenute, prima di divenire oggetto del provvedimento di accertamento fiscale. Anche perché – si legge ancora nel documento pubblicato dall’Agenzia – il ricorso alle presunzioni favorevoli al fisco dovrà essere utilizzato con le dovute accortezze.
L’Agenzia precisa che occorre garantire l’effettiva partecipazione del contribuente al procedimento di accertamento. Il contraddittorio assume “nodale e strategica centralità per la compliance e, come tale, dovrà essere considerato un momento significativamente importante del procedimento e non un mero adempimento formale”. Il confronto preventivo con il contribuente, infatti, da un lato rende la pretesa tributaria più credibile e sostenibile, dall’altro scongiura l’effettuazione di recuperi non adeguatamente supportati e motivati.
Tali prescrizioni sono state previste non solo per gli accertamenti delle imposte dirette, ma anche per le rettifiche ai fini del registro ed altre imposte indirette. CONTINUA A LEGGERE SU LA LEGGE PER TUTTI