Perché festeggiamo il 1° maggio, la festa del lavoro

Cade di domenica nel 2016 la festa dei lavoratori. Ogni primo maggio si onorano quanti hanno lotta per i diritti sul lavoro. Essendo la prima del mese di maggio vedrà anche i musei pubblici aperti in Italia. E il premier Matteo Renzi ha annunciato una riunione straordinaria del Comitato interministeriale per la programmazione economica che stanzierà 2,5 miliardi di euro per la ricerca e un miliardo di euro per la cultura. L’obiettivo è creare nuovi posti di lavoro, quel lavoro che in Italia si festeggia oggi.

FESTA DEI LAVORATORI
Nella giornata del primo maggio si ricordano le lotte operaie per i diritti dei lavoratori, primo fra tutti quello all’orario limitato e prestabilito: 8 ore al giorno. In Italia la legge è del 1923, negli Stati Uniti era già in vigore dal 1867, in Illinois.

ORIGINE
La prima giornata dei lavoratori sarebbe datata 5 settembre 1882. In quella giornata i Knights of Labor organizzarono una manifestazione a New York, due anni dopo stabilirono che la manifestazione avvenisse ogni anno. Non è in maggio però.

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PRIMO MAGGIO
La data del primo maggio ricorda gli incidenti, nei primi giorni di maggio del 1886, durante la rivolta di Haymarket, Chicago. La polizia sparò sui lavoratori in sciopero davanti alla fabbrica di macchine agricole McCormick. Per protesta gli anarchici organizzarono una manifestazione a Haymarket square, la piazza del mercato delle macchine agricole. Ci furono scontri con la polizia che sparò di nuovo. Nel novembre del 1887 12 persone, operai, sindacalisti e anarchici furono impiccato per le manifestazioni dell’anno precedente.

IN EUROPA
In Europa la seconda internazionale socialista accolse la data del 1 maggio come festa dei lavoratori nel 1889 a Parigi. In Italia arrivò due anni dopo. Durante il fascismo la festa venne soppressa, in favore della Festa del lavoro italiano da festeggiare il 21 aprile. È datata 1 maggio 1947 la strage di Portella della Ginestra. La banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di lavoratori, ci furono 11 morti. È considerata la prima strage dell’Italia repubblicana.