Il panorama è, come dicono gli esperti, liquido. Certo che tutti dei grandi geni non si sono dimostrati. Il primo passaggio per fondare un centrodestra credibile è ricollocare Berlusconi e Forza Italia al loro posto: dalle parti di Renzi.
Fini ritorna con Berlusconi, che ritorna con Alfano. Gli elettori, secondo Lei, sono pronti a questo?
Nessuno torna con nessuno e gli elettori si dimostrano sempre più avveduti nelle scelte che non i politici.
Ma Lei, personalmente, quale destra preferisce? Quella di Berlusconi-Fini-Alfano o quella di Salvini–Meloni?
Quelle che ha nominato non sono destre: sono imbarcazioni provvisorie di sopravvivenza. Non preferisco un centrodestra rispetto a un altro né amo le formule. Brevissimamente dirò che oggi ha più senso parlare di sopra e sotto . E sotto oggi c’è il ceto medio, il lavoro, le libertà fondamentali conquistate – sicurezza, lotta alla povertà di ritorno, libertà di impresa – , le libertà economiche vessate da finanza e tasse, l’interesse nazionale e un’Europa che faccia meno schifo, che serva a qualcosa, che faccia fuori l’egemonia tedesca e le lobby finanziarie, del PPE partito asservito a tutti gli interessi antinazionali, e il peso dei socialisti di fatto soci paritari del PPE. Questa roba qui, Lei la chiami come vuole. Io sono lì e ci vedremo nel 2018.
Roma, 2 maggio 2016
Riccardo Ghezzi