“Vi spiego perché il Labour è in stato confusionale”. Intervista al candidato sindaco conservatore di Londra

Una mossa che in molti, anche tra i conservatori, hanno definito sporca e dietro la quale si intravederebbe la mano, pesante ma infallibile, di Lynton Crosby, stratega politico di Cameron e massimo teorico della strategia del “gatto morto”: si butta sul tavolo un gatto morto, o qualcosa di pari sgradevolezza, per fare in modo che tutti ne parlino disogliendo l’attenzione dal resto (il resto è che un Alcibiade miliardario ecologista e diligente, per dirla con il Financial Times, “non è una condanna, ma neanche un grande punto di forza” e che alla sua campagna mancherebbero idee forti).

Zac nega i colpi bassi a Sadiq, “un candidato molto determinato e deciso”, e proseguendo la sua chiacchierata con il Foglio puntualizza: “Non mi sono mai riferito alla sua religione, o alla sua etnia o alla sua provenienza familiare. Mai. Mai. In nessun momento.

E’ una costruzione del Labour. Ho messo in discussione il suo giudizio perché in passato ha dato spazio di parola, ossigeno e anche scuse a gente che è dal lato molto sbagliato della battaglia ideologica più importante con cui abbiamo a che fare”. Le domande sull’estremismo andavano fatte, come già in passato sono state fatte a Jeremy Corbyn da Yvette Cooper in maniera del tutto legittima.

“E’ giusto che lui risponda e che nessuno cerchi di aggirare la questione facendo accuse a caso di razzismo in maniera totalmente irresponsabile e sbagliata”. Anche perché se sarà eletto, promette, farà una squadra bilanciata da un punto di vista sociale, etnico, di genere.