Antonio Ingroia sarà l’avvocato di Pino Maniaci. E fin qui tutto normale. L’ex pm ha ormai cambiato sponda e si trova dall’altra parte della barricata, a difendere un’altra icona antimafia: quel Pino Maniaci, direttore di Telejato, che le intercettazioni hanno completamente trasformato. Da ricattato a ricattatore, da perseguitato dalla mafia a semplicemente preso di mira da un marito geloso. Il quadro delle intercettazioni non è edificante: ad esempio, è facile desumere che Pino Maniaci sapeva perfettamente di aver ricevuto intimidaziomi (tra cui aggressioni ai suoi cani) dal marito della sua presunta amante (o amica molto intima), ma ha voluto far credere di essere minacciato dalla mafia. Questo dovrà chiarire, o perlomeno provare a farlo, il direttore di Telejato. Perché ovviamente la strada è ancora lunga e la giustizia deve fare il suo corso. Potrebbe esserci una spiegazione a tutto, anche a quelle telefonate in cui lo stesso Maniaci fa lo splendido al cospetto della sua amante (o amica molto intima) annunciandole di avere in pugno tutto e tutti. E, appunto, palesando di essere consapevole di poter ricattare. Ci sarà una spiegazione alla presunte estorsioni, forse. In effetti in queste ore non sta emergendo la versione di Maniaci, solo quelle delle intercettazioni.
E qui che interviene l’avvocato Ingroia, che dopo il grande salto della barricata riscopre il garantismo. Come noi, però, si accorge che le intercettazioni sono poco edificanti ed esagera. Dice qualcosa di troppo. Sostiene che le prove siano state fabbricate ad arte da pm e Carabinieri, al fine di screditare Maniaci.
Annuncia denunce, quindi probabilmente ritiene di aver le prove di ciò che dice. Eppure siamo perplessi: accusa l’Arma di aver prodotto prove false è molto grave, esula da quelli che dovrebbero essere i compiti di un avvocato difensore. E’ offensivo nei confronti della credibilità e dell’onore dell’Arma. Rifiutiamo di credere che davvero pm e Carabinieri non abbiano di meglio da fare che tentare in tutti i modi di inguaiare Pino Maniaci. Non ne avrebbero alcun motivo.
CASO MANIACI: CONTINUA LA SAGA DI INGROIA E DEL CARABINIERE CATTIVO
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