Ad essere più colpiti da questi infarti sono gli uomini, ma le donne incorrono in più pericoli: nelle donne, infatti, aumenta del 34% il rischio di morte per motivi generici e di tre volte quelle per motivi di cuore. Secondo gli scienziati, l’infarto asintomatico può essere anche più pericoloso di quello “normale” perché non c’è riconoscimento ex-post dei suoi effetti. In questo modo, il paziente non viene curato con lo stesso trattamento che ricevono coloro i quali hanno subito un infarto facilmente riconoscibile.
Un esempio su tutti: speso a chi ha sofferto di cuore si consiglia di non fumare né bere. Raccomandazioni che non raggiungono i soggetti vittima di infarti “silenziosi”.
fonte: Il Giornale
17 Maggio 2016