“Guardava con gli occhi sbarrati il mitra che puntavo su di lui”: la testimonianza choc del partigiano che uccise Mussolini

uro, con la testa reclinata sul petto. Non era ancora morto, gli tirai una seconda raffica di quattro colpi. La Petacci, fuori di sé, stordita, si mosse confusamente, fu colpita e cadde di quarto a terra. Mussolini respirava ancora e gli diressi, sempre col Mas, un ultimo colpo al cuore. L’autopsia constatò più tardi che l’ultima pallottola gli aveva troncato netto l’aorta. Erano le 16.10 del 28 aprile 1945″.

Fonte: Il Giornale

28 Aprile 2016

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