Se solo sapessi che la bambina nella fascia è commoventemente “indipendente”, e come trascorreremo minuti, ore, giorni, settimane, mesi, e anni a cercare di superare la parte del suo cervello che grida “trauma” e “non al sicuro”.
Se solo tu sapessi quello che so io.
Se solo sapessi che ora la piccola piagnucola quando viene messa giù e non quando viene sollevata.
Se solo sapessi che la bambina “canta” a pieni polmoni al mattino e dopo il riposino perché sa che il suo chiacchiericcio farà sì che qualcuno arrivi a sollevarla dalla culla e a cambiarle il pannolino.
Se solo sapessi che la piccina si culla sulla mamma o sul papà invece di cullarsi da sola.
Se solo sapessi che la bambina ha fatto piangere tutti il giorno in cui ha cercato conforto in un modo completamente spontaneo.
Se solo sapessi ciò che so io.
“Viziare quella bambina” è il compito più importante che avrò nella vita ed è un privilegio. La porterò un po’ più a lungo o fino a quando me lo consentirà, perché sta imparando che è al sicuro. Che appartiene a qualcuno. Che è amata.
Se solo sapessi…”