Si chiama La Bibbia 3.0 si può trovare facilmente sul web ma, nonostante il nome, di sacro non ha proprio nulla.
La Bibbia 3.0 infatti, è un maxi archivio di 10.380 file, tra video e immagini, rubati da ogni anfratto della rete, da Facebook a Twitter, da Ask a WhatsApp. Materiale pedopornografico e non solo scaricabile facilmente utilizzando semplicemente Google o cercando su qualche gruppo privato di Facebook dove viene pubblicizzato. Foto e video piccanti realizzati e inviati da ragazzine pericolosamente immature, o peggio complici, pubblicate a tradimento da fidanzatini vendicativi o catturate attraverso hacker che si introducono nei computer privati.