Liste elettorali: chi entra e chi esce

Il Consiglio di Stato mette la parola fine ai ricorsi escludendo innanzitutto la lista “Del Grillo” del noto, a livello locale, Renzo Rabellino, specialista in simboli fatti apposta per confondere: dalla Lega Padana alle finte liste grilline. Memorabile, qualche anno fa, la candidatura di un Beppe Grillo omonimo. Questa volta la lista “Del Grillo” non sarà sulla scheda elettorale e i grillini, quelli veri, possono esultare. E la motivazione dei giudici è proprio questa. “Confonde gli elettori”. Non ammessa anche la lista Fiamma Tricolore del Msi-Dn. E qui finiscono le cattiva notizie. Ammesse invece tutte le altre ricorrenti, a partire da Fratelli d’Italia-An, che proprio come a Milano era stata esclusa. A differenza del capoluogo lombardo in cui l’esclusione aveva riguardato solo la corsa per il consilio comunale, a Torino il partito di Giorgia Meloni era stato escluso dalle 8 circoscrizioni. Il Consiglio di Stato ha però ribaltato i primi due gradi di giudizio, riammettendo le liste. Anche il parlamentare di Sel Giorgio Airaudo, ex sindacalista della Fiom, è stato accontentato: riammessa la lista da lui sostenuta “Pensionati invalidi Giovani insieme”. Infine, torna anche il simbolo del Pd nella Circoscrizione 3. E la scheda elettorale tornerà in tipografia. Per la terza e ultima volta.

Riccardo Ghezzi

Roma, 19/5/2016