Ma anche su questo fronte il sostegno dell’Europa appare più di forma che di sostanza. L’auspicio di Renzi era quello di veder replicato per l’Italia e la Libia il modello di accordo stipulato con la Turchia. Ma in quel caso c’era il peso della Germania a far pendere la bilancia a favore del sì. Quello dell’Italia evidentemente non basta visto che al termine del consiglio il commissario Ue per l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha precisato che per il momento è «difficile» ipotizzare di applicare ad altri paesi l’accordo tra la Ue e la Turchia per la gestione della crisi dei migranti. Insomma se per la Turchia sono stati trovati 3 miliardi di euro subito e altri 3 entro il 2018 per sostenere l’impatto economico dei profughi per altri eventuali accordi «per il momento» no. Sono stati previsti però 56 milioni di euro per la Grecia per affrontare il processo di registrazione e valutazione delle richieste di asilo.
Nella riunione è stato anche deciso di rafforzare il meccanismo di sospensione dell’esenzione dei visti nella prospettiva della liberalizzazione dei visti per la Turchia nell’area Schengen in modo da poter introdurre il cosiddetto «freno d’emergenza» in caso di abusi.
21/5/2016