Clamoroso colpo di scena nel caso Loffredo. Stando alle ultime ricostruzioni infatti, gli inquirenti stanno battendo nuove piste per la ricostruzione esatta delle dinamiche dell’omicidio della piccola Fortuna, fra queste, anche quella della pedopornografia.
Video e foto di abusi effettuati nel Parco Verde di Caivano e venduti a prezzi competitivi alla stretta cerchia di pervertiti dell’hinterland partenopeo. L’ipotesi già al vaglio degli inquirenti nelle prime fasi delle indagini poi lasciate cadere per mancati riscontri, oggi sembra prendere piede grazie a nuovi elementi confermati dal legale di Raimondo Caputo, Paolino Bonavita.
La rete degli intrighi – «Nel corso delle indagini difensive – dice il legale – ci siamo imbattuti in elementi che portano verso la pista della pedopornografia, gestita da una rete di pedofili nel Parco Verde, capaci anche di depistare gli inquirenti, creare ad arte prove false e individuare come colpevoli persone che non hanno nulla a che fare con loro. Perché il business è davvero più remunerativo dello spaccio di droga».
Il legale quindi, lascia intendere che il suo assistito sarebbe vittima di una accurata trappola preparata ad arte per tenere al riparo la rete dei veri pedofili. Un altro colpo di scena, in questa vicenda che sembra essere diventata la voragine di un orrore senza fine.
Fonte: LiberoQuotidiano
27 Maggio 2016