Ciò vuol dire che il proprietario va risarcito, innanzitutto, delle spese veterinarie che abbia eventualmente dovuto sostenere per tentare di curare l’animale, purché esse siano conseguenza diretta ed immediata dell’evento dannoso e nei limiti di quanto risulti congruo utilizzando l’ordinaria diligenza.
Se poi l’animale ha un valore economico, ad esempio perché di razza, al padrone andrà risarcito anche tale valore a titolo di danno patrimoniale.
Fonte: Morte di un animale domestico: quale diritto al risarcimento?
(www.StudioCataldi.it)
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27/5/2016