Pubblica una foto di sé in reggiseno (il seno è in primo piano), poi informa i suoi followers che si trova in Puglia. Ma i suoi fans più che dall’informazione sono magneticamente attratti del suo décolleté e non risparmiano commenti di approvazione totale, incondizionata, per la modella dagli occhi verdi solitamente abbastanza “parca” nelle foto sui social.
La supermodella russa, 30 anni, lanciata da Intimissimi: «Da Bambina non avevo neppure le patate da mangiare. Credo nel potere delle donne»
Dal 2007 è il volto — anzi il corpo — di Intimissimi e la rivista Sports Illustrated l’ha ritratta per dieci volte di fila. Eppure Irina Shayk prova a convincerti che non è la donna perfetta. «Dico davvero, ho parecchi difetti, il primo di tutti è la cellulite. Mi sforzo di andare in palestra», racconta nel camerino allestito nello studio dove sta girando la nuova campagna di Intimissimi. Intorno ci sono reggiseni con nomi di donna, come il balconcino Francesca e il triangolo Emma, e anche delle mantelline rosse da Babbo Natale: la vedremo in tivù durante le feste, testimonial mondiale del brand che l’ha lanciata poco più che ventenne.
Negli anni si sono avvicendate altre modelle come Blanca Suarez, Ana Beatriz Barros e Alyssa Miller. Ma Irina è Irina, e per festeggiare il suo ritorno Sandro Veronesi — il patron di Calzedonia, il gruppo che nel 2015 ha superato i 2.018 milioni di fatturato — ha creato un reggiseno con il suo nome e l’hashtag #irinaisback. Con lei non c’è bisogno di usare il photoshop, assicurano nel backstage. Anche se le foto scattate negli ultimi red carpet rivelano rotondità sospette, che hanno fatto credere a un bebè in arrivo. Impossibile saperlo dalla diretta interessata, che difende con tenacia la sua privacy e la storia con l’attore Bradley Cooper. Irina parla piuttosto di carboidrati. «Quando sono sul set devo evitare la mia adorata pasta. E se non resisto, davanti alle telecamere mi devo ricordare di tirare dentro la pancia».
Un sofà per la mamma con i primi soldi
Con i primi soldi guadagnati ha comperato un sofà per la mamma e la sorella. «Credo che ora se lo siano rivenduto. Ma quando gliel’ho donato ho provato una gioia profonda: avevo soldi per rendere più bella la vita dei miei cari». Con il danaro il rapporto è sano e sincero. «Sono russa e di conseguenza amo i soldi — scherza Irina —. Ma sono abbastanza lucida per capire che prima del conto in banca vengono la salute e la pienezza esistenziale. Non sono un’accumulatrice di oggetti: come primo obiettivo mi pongo quello di avere vita interiore».